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Pista ciclabile da Salerno ad Agropoli,  il Codacons chiede chiarezza al Ministero Attualità Provincia Provincia e Regione 

Pista ciclabile da Salerno ad Agropoli, il Codacons chiede chiarezza al Ministero

In questi giorni si è diffusa la notizia di un finanziamento di 21 milioni elargito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la realizzazione di una rete ciclabile intercomunale che da Salerno condurrà ad Agropoli.

L’iniziativa, sulla carta, è meritevole di attenzione: mobilità ecologica, occasione per fare sport in sicurezza, possibilità di lanciare il cicloturismo (il nuovo finanziamento è ammesso proprio come “accessibilità turistica”).

Una riflessione su quello che è stato fino ad oggi si rende tuttavia necessaria: oltre 15 anni fa veniva realizzata, su impulso della Provincia di Salerno, la pista ciclabile che percorre la litoranea, attraversando i comuni di Pontecagnano e Battipaglia, poi la marina di Eboli fino a Capaccio. Fu presentata, con enfasi, come una delle “ciclovie più lunghe d’Europa”, dopo il taglio del nastro si è rilevata un enorme spreco di denaro pubblico, uno dei tanti.

La pista – costata ben 12 milioni di euro -, di fatto non è stata mai utilizzata dai ciclisti, con le associazioni di sportivi che ne hanno evidenziato errori tecnici. Sin da subito l’opera è stata poi lasciata all’abbandono, senza cura né manutenzione. Non a caso è definita la “ciclovia della vergogna”!

Il Codacons, visto il pericoloso precedente, ha chiesto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti se il nuovo finanziamento deliberato sia stato preceduto da un approfondito studio sulle cause che hanno portato al clamoroso fallimento della ciclovia esistente.

Abbiamo chiesto al Ministero”, afferma l’avvocato Pierluigi Morena dell’ufficio legale Codacons, “che sia previsto un serio piano di monitoraggio e manutenzione perché il progetto d’investimento pubblico realizzi funzione e scopi. Non è pensabile che, ad inaugurazioni e pomposi tagli del nastro, segua l’abbandono delle opere e un sicuro degrado”.

Attività di monitoraggio”, precisa il presidente Enrico Marchetti, “già programmate dal sistema MOP che prevede controlli sulla spesa e, aggiungiamo noi, sugli stessi obiettivi reali delle opere”.

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