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Piano rettificato, tagliati i fondi per ristrutturare la scuola Kennedy a Battipaglia Provincia e Regione 

Piano rettificato, tagliati i fondi per ristrutturare la scuola Kennedy a Battipaglia

Il vento freddo di metà novembre porta lontano da Battipaglia i cinque milioni e mezzo di euro. Svanisce il sogno di mezza estate: la scuola “Kennedy” non s’ha da rifare. Ammissibile, ma non immediatamente finanziabile: è quello che emerge dalle rettifiche al Ptes, il Piano triennale dell’cdilizia scolastica, che portano i progetti battipagliesi dalla serie A alla B. A luglio, la prima cittadina Cecilia Francese e i suoi assessori avevano richiesto al presidente della giunta campana, Vincenzo De Luca , i quattrini del Ministero dell’Istruzione per poter demolire l’edificio scolastico “Kennedy” di via Belvedere, plesso che appartiene all’istituto comprensivo “Gatto”, e ricostruirlo sui fondi dei privati, tra via Vicinanza e via Vanvitelli. E il finanziamento era cosa fatta: nel primo elenco l’istanza da 5,5 milioni di euro era stata ammessa a finanziamento. La giunta campana aveva dato il via libera sia per i 5,8 milioni di euro per le “Fiorentino” che per i 5,5 riservati alla “Kennedy”. E mentre in Municipio si stampavano trionfali manifesti, i sindaci campani rimasti a secco lavoravano alle istanze di riesame trasmesse a Palazzo Santa Lucia. I dipendenti dell’Edilizia scolastica regionale si sono messi all’opera, avviando un’attività istruttoria. E il Ptes è stato rettificato. Emendamenti amari per la Francese: la “Fiorentino” perde 8 posizioni, ma il finanziamento da 5,8 milioni non si tocca, mentre la “Kennedy” scompare dalla lista delle 357 istanze ammesse a finanziamento nel 2018 e finisce nell’altro elenco, quello delle proposte ammissibili ma non candidabili. E non solo: l’istanza “Kennedy” finisce sul fondo della graduatoria, in posizione 262 a fronte di 265 richieste, e viene sorpassata addirittura dalle “Gatto”, la terza proposta battipagliese che fin da agosto era tra quelle rimaste all’asciutto. La scuola fa i conti con le bizze del fiume Tusciano, che, in caso di straripamenti, potrebbe invadere l’area sulla quale sorge. Fonte: La Città di Salerno

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