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Papa Francesco si affaccia alla finestra per la prima volta dopo il lockdown Attualità Italia e Mondo 

Papa Francesco si affaccia alla finestra per la prima volta dopo il lockdown

Per la prima volta dall’inizio del lockdown, oggi per il Regina Caeli di papa Francesco – che comunque veniva trasmesso in diretta streaming dal chiuso della Sala della Biblioteca del palazzo apostolico, erano presenti in Piazza San Pietro alcune decine di fedeli, ben distanziati tra loro, senza assembramenti e sotto il controllo degli agenti di polizia. Al termine della preghiera mariana il papa si è affacciato dalla finestra sulla piazza per salutarli e benedirli.

Papa Francesco ha annunciato oggi un anno speciale di riflessione e meditazione sulla tutela del Creato in occasione del quinto anniversario della pubblicazione dell’enciclica “Laudato Sì”. E, in occasione della Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, si è rivolto così ai fedeli: “Carissimi fratelli e sorelle cattolici in Cina, desidero assicurarvi che la Chiesa universale, di cui siete parte integrante, condivide le vostre speranze e vi sostiene nelle prove della vita. Essa vi accompagna con la preghiera per una nuova effusione dello Spirito Santo, affinché in voi possano risplendere la luce e la bellezza del Vangelo, potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede”.

Il pontefice ha parlato dopo la preghiera mariana, trasmessa in diretta streaming e senza la partecipazione di fedeli dalla Sala della Biblioteca del Palazzo apostolico vaticano. “Uniamoci spiritualmente ai fedeli cattolici in Cina, che oggi celebrano, con particolare devozione, la festa della Beata Vergine Maria, Aiuto dei cristiani e Patrona della Cina, venerata nel santuario di Sheshan a Shanghai. Affidiamo alla guida e alla protezione della nostra Madre Celeste i Pastori e i fedeli della Chiesa cattolica in quel grande Paese – ha aggiunto -, perché siano forti nella fede e saldi nell’unione fraterna, gioiosi testimoni e promotori di carità e di speranza, e buoni cittadini”.

Ma il papa non ha dimenticato di ricordare il problema della Terra dei Fuochi, in Italia, e del viaggio che ha dovuto rimandare per l’epidemia. “Oggi avrei dovuto recarmi ad Acerra, per sostenere la fede di quella popolazione e l’impegno di quanti si adoperano per contrastare il dramma dell’inquinamento nella cosiddetta Terra dei fuochi. La mia visita è stata rimandata; tuttavia, invio al Vescovo, ai sacerdoti, alle famiglie e all’intera Comunità diocesana il mio saluto, la mia benedizione e il mio incoraggiamento, in attesa di incontrarci appena possibile. Ci andrò sicuro”.

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