Pagani. Gambino, il Prefetto scrive di nuovo

Il prefetto scrive di nuovo. E chiede, per l’ennesima volta, ai consiglieri la presa d’atto delle documentazioni prodotte nel tempo dai giudici.

Continua a tenere banco nella città di Pagani la questione dell’incandidabilità del neosindaco Alberico Gambino. Secondo i bene informati, infatti, nella giornata di ieri a Palazzo San Carlo pare sia giunta l’ennesima nota a firma del Prefetto salernitano Francesco Russo. Una nota stringata, quella della massima autorità statale presente nel territorio, in cui si chiede alla presidente Enza Fezza di trasmettere ai consiglieri gli atti e di applicare quanto richiesto dalla Procura in data 19 luglio “per quanto di competenza”.

Secondo alcuni, la nuova nota del Prefetto funge da sollecito alla convocazione ad horas di un consiglio comunale per discutere della vicenda. Una richiesta inoltrata dalla Procura, ribadita ora con più forza dalla nuova lettera del Prefetto salernitano.

La Presidente Fezza, mediante nota, aveva informato il procuratore (e di fatto anche lo stesso Prefetto) dell’intenzione di inoltrare, lunedì 22 luglio, ai consiglieri tutti la dettagliata documentazione in merito per la presa d’atto in aula. Cosa puntualmente fatta.

Ad oggi, però, nessun consiglio comunale è stato convocato per discutere sul tema.

Sulla vicenda, ad ogni modo, ad esprimersi sono stati i diversi consiglieri di opposizione.

Primo tra tutti, Lello De Prisco: il consigliere ex candidato sindaco ha infatti chiesto alla presidente di convocare quanto prima il consiglio per relazionare in merito alla vicenda e indicare la corretta procedura da seguire in casi come questo. La richiesta di De Prisco, inoltrata già alcuni giorni fa (prima che il prefetto, per intenderci, scrivesse di nuovo) è stata seguita poi da un documento firmato dall’ex sindaco Salvatore Bottone e da alcuni esponenti del suo gruppo consiliare. 

Ultimo, ma solo in ordine di tempo, l’intervento di Salvatore Cascone. Il giovane esponente della lista Insieme per Pagani ha infatti scritto in mattinata alla Fezza (e, per conoscenza, anche alla Prefettura) per sollecitarla a convocare il consiglio e spiegare a tutti cosa fare.

Ora, la parola passa nuovamente alla Fezza. Che, appunto, in tempi brevi dovrebbe riunire il parlamento cittadino.

Cosa succederà?