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Neonata morta a Roccapiemonte, la madre rompe il silenzio e parla con gli psichiatri Provincia e Regione 

Neonata morta a Roccapiemonte, la madre rompe il silenzio e parla con gli psichiatri

La mamma della neonata morta a Roccapiemonte rompe il silenzio e risponde alle prime domande degli psichiatri. Margherita Galasso, 42 anni, è stata visitata in carcere dov’è reclusa con l’accusa dell’omicidio della figlia neonata e che sarebbe stata gettata nella siepe dal secondo piano di un condomnio di Roccapiemonte. La donna, dunque, avrebbe dimostrato di poter interloquire con i consulenti e, dunque, di avere dei flash di quei momenti di follia. La sua versione dei fatti sui nove mesi di gravidanza e sul parto della piccola Maria, trovata morta nella siepe sotto casa, potrebbero aiutare a chiudere il cerchio di una storia agghiacciante che ha scocco l’opinione pubblica. Ieri, Margherita Galasso è stata visitata dallo psichiatra Ferdinando Pellegrino, nominato dal gip del tribunale di Nocera Inferiore per accertare la compatibilità con il sistema carcerario. Con lui erano presenti anche il consulente del pubblico ministero, lo psichiatra Antonio Zarrillo, e il collega Michele Lupo, perito di parte per la difesa. In un ambulatorio dell’istituto penitenziario di Fuorni, Margherita ha risposto alle prime domande, pur nella genericità dei quesiti che, al momento, non avrebbero ancora toccato la tragedia. Gli accertamenti peritali (perizia psichiatrica) disposti dal pm Lenza e affidati al direttore dell’unità operativa di salute mentale di Salerno, sono tesi a comprendere se l’indagata sia capace di intendere e di volere è se può stare in giudizio oltre a ricostruire come ha gestito la gravidanza e come abbia potuto condurla da sola, considerata anche l’età. Soprattutto, se altri erano a conoscenza della sua gravidanza e se eventualmente sia stata sottoposta a regime di sedazione.

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