You are here
Morte boss Marandino, il garante dei detenuti: “Accanimento giudiziario” Attualità Provincia Provincia e Regione 

Morte boss Marandino, il garante dei detenuti: “Accanimento giudiziario”

“Marandino era una persona anziana con un passato con precedenti penali ma questo non giustifica il fatto che da febbraio di quest’anno sia stato fatto morire nell’assoluta solitudine”.
Il garante campano dei detenuti Saverio Ciambriello è intervenuto sulla morte dell’ex boss cutoliano, originario di Capaccio Paestum. “Io credo che è questa la domanda da porci. Non solo per umanità, che negli ultimi tempi pare sia diventata merce rara, ma anche per misurare l’efficienza e l’efficacia di un sistema penale e detentivo che rimuove ogni problema trincerandosi dietro a vincoli burocratici e un gioco a rimpiattino sulle diverse competenze (magistratura, sanità penitenziaria, periti di parte…). Da mesi, più volte interpellato dai familiari, ho seguito il caso di Giovanni in carcere e sono andato domenica scorsa a trovarlo al Cardarelli. Davanti a me un vecchio in fin di vita non in grado di intendere e volere”, il quadro della situazione ricostruito da Ciambriello. “Tra l’altro in cella a Poggioreale era recentemente caduto, spezzandosi il femore, ed subendo un’operazione. Non poteva nemmeno usufruire dell’ora d’aria e, considerate le sue patologie, gli era stato assegnato un piantone. Una persona anziana arrivata in carcere in autoambulanza ne esce nella bara. Questo è accanimento giudiziario”.
I funerali di “Ninuccio” Marandino, inizialmente previsti per sabato a Capaccio, sono stati negati.

scritto da 







Related posts