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 Michele Russo attacca l’ex primo cittadino di Scafati: “Gioco di palazzo la sfiducia? No, è stato un atto d’amore verso la città” Provincia Provincia e Regione 

 Michele Russo attacca l’ex primo cittadino di Scafati: “Gioco di palazzo la sfiducia? No, è stato un atto d’amore verso la città”

“L’ex sindaco di Scafati, Cristoforo Salvati,  appare fuori dalla realtà. Parla della sfiducia da lui ricevuta da 13 consiglieri comunali, che rappresentano la maggioranza assoluta in assise, come di un gioco di palazzo. Salvati ignora o finge di ignorare che non aveva più numeri per governare, non aveva più maggioranza. Era riuscito a rimanere in sella già a febbraio 2022 grazie all’astensione di due consiglieri comunali sulla mozione di sfiducia, poi nell’ottobre scorso ha ottenuto il tredicesimo voto sul bilancio solo grazie ad una manovra di puro trasformismo politico, acquisendo il voto di un consigliere di opposizione, ricambiato con un assessorato. Presenta nei primi giorni dello scorso mese di gennaio un documento a suo sostegno con le firme di soli sette consiglieri comunali, rispetto ad una maggioranza elettorale di 15, autocertificando di non avere più la fiducia del consiglio comunale, ed ora parla di gioco di palazzo”.

Così Michele Russo, già candidato sindaco e consigliere comunale della coalizione “Insieme per Scafati”, commenta le ultime dichiarazioni dell’ex sindaco scafatese. “Non è stato in grado di governare, i 13 consiglieri comunali bene hanno fatto nell’interesse e per amore della città a sfiduciare il sindaco per evitare una situazione di stallo, che rischiava di protrarsi nei prossimi mesi, e produrre altri papocchi come quelli delle delibere del 31 dicembre scorso, sulle variazioni di bilancio e sul piano triennale delle opere pubbliche, approvate con diversi vizi tra cui in primis il quorum non raggiunto di 13 voti. E per questi vizi preannuncio che ricorrerò al Tar per l’annullamento delle delibere e di tutti gli atti connessi e consequenziali, al fine di garantire il rispetto delle norme e dello statuto comunale”.

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