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Messa, coprifuoco e cenone: la Ue detta la linea per Natale anti-covid Attualità Italia e Mondo 

Messa, coprifuoco e cenone: la Ue detta la linea per Natale anti-covid

Le simulazioni condotte dall’Ecdc sull’andamento della situazione epidemiologica nell’Ue “mostrano che nell’attuale contesto è difficile giustificare la rimozione di controllo” adottate per ridurre la circolazione del coronavirus Sars-CoV-2. Lo sottolinea la Commissione, nella comunicazione “Staying safe from Covid-19 during winter”, che contiene raccomandazioni, e non prescrizioni né tantomeno divieti (le competenze in materia sono prevalentemente nazionali), agli Stati membri. Mentre i tassi di contagio “iniziano lentamente a stabilizzarsi in alcuni Paesi Ue, anche se a livelli elevati in cifre assolute – rimarca la Commissione – qualsiasi potenziale allentamento delle restrizioni attualmente in vigore deve essere fatto con molta attenzione, per assicurare che ulteriori focolai siano mantenuti al minimo e sotto controllo”. Come detto dalla direttrice dell’Ecdc Andrea Ammon, se le restrizioni in vigore venissero rimosse tutte il 7 dicembre, i ricoveri inizierebbero ad aumentare già alla vigilia di Natale; se invece la rimozione avvenisse il 21 dicembre, i ricoveri inizierebbero a salire nella prima settimana di gennaio, all’inizio dell’anno nuovo. Tra le raccomandazioni dell’Ue c’è la ‘bulle’ alla belga: “Quando vengono allentate le restrizioni” si consiglia “di attuare l’uso delle ‘bolle familiari’, il che significa che le persone sono incoraggiate a passare i giorni delle feste con le stesse persone e di ridurre i contatti sociali” al di fuori di quella cerchia. La ‘bulle’ è un sistema per limitare il numero di contatti sociali, che statisticamente sono potenziali fonti di contagio, ed è in uso da tempo in Belgio come misura anti pandemia: ora è ridotta ad una persona al mese, al di fuori del nucleo familiare. La misura, meno invasiva di sistemi utilizzati nel recente passato in altri Paesi Ue (in Belgio nulla vieta di inserire l’amante nella bulle), è tuttavia sostanzialmente una raccomandazione, dato che l”enforcement’ è praticamente impossibile in uno Stato democratico. La sua attuazione è pertanto affidata al senso di responsabilità dei cittadini.
La Commissione europea, come anticipato ieri riporta adnkronos, non introduce alcun divieto per la Messa di Natale, né potrebbe farlo, non avendo alcuna competenza in materia. Consiglia però agli Stati membri dell’Ue di “valutare di evitare grandi assembramenti o di utilizzare trasmissioni Internet, tv e radio, di assegnare posti specifici per le famiglie vicine”, cioè che siano nella reciproca ‘bolla’, “affinché possano sedere insieme”. Si raccomanda agli Stati anche di valutare se “vietare”, durante le funzioni religiose, i “canti in coro”, poiché è ormai noto che l’attività canora incrementa le opportunità di diffusione per il coronavirus Sars-CoV-2. Durante questo tipo di riunioni, sottolinea infine la Commissione, “è particolarmente rilevante l’utilizzo delle mascherine”. Gli Stati membri dell’Ue, per ridurre il rischio di trasmissione del coronavirus Sars-CoV-2 in seguito alle feste natalizie, dovrebbero inoltre “valutare la possibilità di prolungare le vacanze per gli studenti o di introdurre un periodo di didattica a distanza, per creare un cuscinetto temporale ed evitare di portare i contagi a scuola”. In questi casi, continua la Commissione, è “importante specificare una data diversi giorni prima del rientro a scuola, entro la quale studenti e insegnanti devono essere tornati a casa, nel caso in cui abbiano viaggiato”. Tra le misure raccomandate dalla Commissione europea c’è anche quella di “introdurre o mantenere i coprifuochi notturni” e di fornire “linee guida e consigli sugli ospiti serali e per le visite alle famiglie, in particolare in caso di coprifuoco”. La Commissione “incoraggia”, tra l’altro, “l’organizzazione on line di avvenimenti sociali, come le celebrazioni lavorative di fine anno”. In linea generale, va “rafforzato” l’approccio ispirato ad evitare tre cose, cioè “spazi chiusi, luoghi affollati, contatti ravvicinati”, che finora ha avuto “successo” nel combattere i contagi.

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