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Manifesti funebri e intimidatori contro il manager di Villa Silvia a Roccapiemonte: “E’ camorra” Provincia e Regione 

Manifesti funebri e intimidatori contro il manager di Villa Silvia a Roccapiemonte: “E’ camorra”

«Siamo al centro di un attacco camorristico, ma non ci lasceremo intimorire dai delinquenti». Nuove intimidazioni al manager di Villa Silvia di Roccapiemonte Riccardo De Falco, vittima dell’affissione di diversi manifesti funebri recanti ingiurie e offese personali. L’episodio segue quello del 2014, quando all’amministratore fu recapitata una busta con all’interno due proiettili e un messaggio di avvertimento, scrive Sabino Russo sulle pagine de il Mattino in edicola oggi. «Villa Silvia si è risvegliata con la sorpresa di nuovi attacchi di stampo camorristico al suo amministratore – si legge nel post sulla pagina Facebook della struttura – La stessa cosa si era verificata già 4 anni fa, quando con proiettili e minacce si tentò di condizionare la vita del nostro centro. Stavolta la risposta sarà ferma e dura. Non ci lasceremo intimorire dai delinquenti. Non permetteremo che la vita di Villa Silvia venga inquinata del malaffare e ancora una volta denun- ceremo alle forze dell’ordine l’accaduto, fiduciosi nel loro lavoro». Il riferimento è alla lettera recapitata il 24 gennaio del 2014, con due proiettili all’interno e un messaggio di avvertimento, inviata a uno degli amministratori delegati del gruppo Silba. La lettera arrivò a casa di Riccardo De Falco, a Napoli, uno dei vertici della società per azioni che gestisce tre case di cura: Villa Alba a Cava de’ Tirreni, Villa Silvia e G.F. Montesano a Roccapiemonte. All’interno della lettera, oltre i due proiettili, c’era anche un biglietto con poche parole scritte che in sintesi dicevano: «Questo è un avvertimento». Poche parole per un messaggio minatorio efficace. L’avvertimento con tanto di colpi di pistola, anche in quella occasione, fu preso molto sul serio dal destinatario, con De Falco che si recò alla Procura della Repubblica di Nocera per sporgere denuncia contro ignoti e consegnare la lettera con i due proiettili. La struttura, come le altre che fanno capo al gruppo Silba, il mese scorso è stata al centro delle proteste dei lavoratori, con i sindacalisti che hanno chiesto all’ azienda sanitaria di Salerno di adeguare i tetti di spesa. L’ inadeguatezza del budget aveva causato la chiusura del reparto di riabilitazione con 24 posti letto.

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