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L’ospedale di Scafati rischia di scomparire: trasferiti otto dipendenti Provincia Provincia e Regione 

L’ospedale di Scafati rischia di scomparire: trasferiti otto dipendenti

“La nota con la quale il Direttore del DEA di Nocera, Pagani e Scafati, ha disposto il trasferimento di 8 dipendenti del P.O. di Scafati al P.O. di Sarno, per la riattivazione del Reparto di Lungodegenza Post Acuzie, rappresenta una grave violazione delle normative contrattuali e una grave condotta anti sindacale, considerata sia la mancata informativa che il mancato confronto con le Organizzazioni Sindacali”. A denunciarlo è il segretario generale della Fp Cgil di Salerno Antonio Capezzuto.

“Ad oggi  – continua Capezzuto – non abbiamo ricevuto alcun riscontro dalla Direzione strategica, ma soltanto la notizia di un incontro convocato per lunedi 13 febbraio tra Direzione Sanitaria ASL e le Direzioni Sanitarie di Sarno e del Dea NoceraPagani e Scafati.
Otto dipendenti sono stati di punto in bianco trasferiti senza alcuna consultazione con i Sindacati. Un Presidio, quello di Scafati, defraudato di 8 unità, che rischia di essere definitivamente penalizzato nello scenario ospedaliero provinciale, senza che dalla politica locale giunga alcun grido d’allarme perché presa da questioni interne ai partiti e non dalle vere necessità del territorio.
L’ASL Salerno sta procedendo continuamente ad accorpare, chiudere reparti, o ad aprirne di nuovi, trasferendo personale da altri Presidi senza avere chiara una strategia di intervento, ma portando avanti azioni tampone che nulla hanno a che fare con una seria programmazione. Abbiamo avuto notizia che il futuro Atto Aziendale è in via di approvazione. Se questi sono i presupposti, siamo messi mali.
Nel caso in cui l’incontro in ASL di lunedì non dovesse determinare un passo indietro, rispetto alle decisioni assunte, saremo costretti ad adire alle vie giudiziarie per condotta anti sindacale. Tuteleremo i dipendenti in ogni sede e saremo pronti ad ogni tipo di mobilitazione ove non dovessero essere ricostituite corrette relazioni sindacali” conclude Capezzuto.

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