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Licenziamento all’Acse di Scafati: il mistero delle chiavi Provincia e Regione 

Licenziamento all’Acse di Scafati: il mistero delle chiavi

Sarà guerra di carte bollate tra l’Acse di Scafati e l’ingegnere Antonio Sicignano per il licenziamento di quest’ultimo dalla società. Il professionista di Pompei, a cui è stato dato il benservito nella mattinata di venerdì, sta preparando una memoria difensiva con i propri legali, oltre a poter contare su un esposto delle organizzazioni sindacali che si sono dette pronto a sostenerlo nella vertenza contro la società che sul territorio comunale di Scafati si occupa di raccolta dei rifiuti e gestione dei parcheggi a pagamento. Dall’altra però in casa Acse non si resta a guardare. Daniele Meriani , amministratore unico della società che è totalmente partecipata dal Comune, questa mattina avrà un consulto con alcuni legali specializzati nel campo del diritto del lavoro per definire le ultime pratiche legate al licenziamento di Sicignano e blindare il proprio provvedimento da possibili ricorsi del diretto interessato. A rafforzare il tutto c’è anche una denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore per lo smarrimento di alcune chiavi di una struttura dell’azienda e che, giocoforza, sarebbero collegate al licenziamento di Sicignano. Tuttavia, dall’Acse si cela il più massimo riserbo sulle motivazioni che hanno portato all’allontanamento del dirigente che da tutti è stato più volte definito il “signore del ciclo dei rifiuti”, arrivato alla ribalta della cronaca per la presenza a un recente del convegno del locale Pd guidato da Michele Grimaldi . In quell’occasione Sicignano, definendosi “libero cittadino”, ha raccontato la gestione dei rifiuti nella città dell’Agro nocerino sarnese senza però entrare in tecnicismi che potessero portare la platea a carpire informazioni riservate dell’azienda partecipata del Comune sciolto per infiltrazioni camorristiche nel gennaio del 2017. Fonte: La Città di Salerno

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