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L’ERA ‘PHYGITAL’ È COMINCIATA, IN E OUT DI UN MONDO SEMPRE PIÙ IBRIDO VIRTUALE/REALE Lifestyle 

L’ERA ‘PHYGITAL’ È COMINCIATA, IN E OUT DI UN MONDO SEMPRE PIÙ IBRIDO VIRTUALE/REALE

Nel 2016 avere più tempo libero era fondamentale per il 20% della popolazione. Questo anno il bisogno di ‘tempo per me stesso’ è schizzato in cima alle priorità di oltre il 50% dei consumatori che, con la pandemia e lo smart working (il 64% dei lavoratori crede che la modalità del lavoro da casa resterà fra gli standard a lungo), hanno imparato la ‘flessibilità’ e cambiato le priorità, resettando gli acquisti.

Avremo un occhio maggiore e più attento verso per la convenienza (siamo diventati consumatori più cauti e frugali nelle scelte) spinto dal rallentamento economico in corso a livello globale, e soprattutto spenderemo per crearci delle ‘oasi all’aria aperta’ stando in città per supportare il maggiore bisogno di benessere fisico e psicologico. Punteremo ad avere più cura delle ore libere giocando col nostro tempo. Compreremo quindi prodotti per il giardinaggio (giardini, balconi, terrazze), arredamento outdoor, sport e spenderemo per attività culturali e sociali all’aperto (fiere, concerti, caffè all’aperto, cinema drive-in, lezioni di ginnastica all’aperto, campeggi) e perfino il pendolarismo sarà a piedi, in bicicletta o in scooter.
Il 2021 porterà anche una nuova abitudine, battezzata ‘Phygital’. Si tratta di un ibrido fra mondo fisico e virtuale che si può applicare in molti ambiti, dal lavoro al gioco. Stando a casa sperimenteremo lo shopping con il personal shopper in negozio, connesso in videocall o i nuovi camerini virtuali. Faremo pause pranzo o caffè con i colleghi che invece sono in ufficio connettendoci con schermi inseriti nelle aree comuni e così via. Aumenteranno gli strumenti digitali per praticare le attività quotidiane sia a casa che fuori. Lo shopping includerà nuovi e-games per avventurarsi ‘fuori’ rimanendo a casa ed aumenterà anche l’offerta di lezioni di fitness ‘virtuale’, seguite dallo smartphone ma coordinate dai trainer in diretta streaming, in stile phygital.
Neonata modalità di fare acquisti è inoltre l’inclusione di parametri più ‘politici’ nelle scelte di spesa dei nuovi ‘ribelli’ al sistema. Soprattutto per Millennials e Gen Z si assiste infatti ad un incremento di movimenti di persone che si ribellano a sistemi politici lontani dalle loro emergenze. “I consumatori sono stufi e stupiti dalle scelte sbagliate dei leader nei diversi paesi, – scrivono gli analisti Euromonitor International. – Cresce la sfiducia spinta da pregiudizi e disinformazione. Una fetta di popolazione che si ritiene inascoltata e ferita si ribella. Il 26% di loro è direttamente coinvolto in iniziative sociali ed ambientali e si sente inascoltato. Stiamo assistendo ad un nascente credo ‘anti-politico’ e ad un clima crescente di risentimento ed estremismo. Le teorie del complotto stanno solo aggiungendo carburante sul fuoco e le persone sono più ciniche nei confronti dei governi e della politica. Solo il 17% degli americani si fidava del governo nel 2020; in Cile è un magro 5%. I giovani si sentono particolarmente scollegati dal sistema politico, – si legge nel report, – credendo che chi è al potere non lo faccia con cura di rappresentarli. Sottovalutare il malcontento ha portato irrequieti e ribelli verso il “revenge shopping”, cioè fare acquisti stravaganti dopo essere stati limitati e costretti a casa per molti mesi. , cioè fare acquisti stravaganti dopo essere stati limitati e costretti a casa per molti mesi. ” . Esempi: a Guangzhou , Cina, in un solo giorno dalla fine del lockdown il marchio francese di moda di lusso Hermès ha venduto 2,7 milioni di dollari e sale il numero dei consumatori a caccia di attività ad alto rischio come feste illegali e gioco d’azzardo online in tutti i paesi. In Sud Africa il blocco ha fatto schizzare il mercato illecito di sigarette e alcol. C’è la smania di continuare a vivere la propria vita senza accettare le restrizioni
Cresce anche lo shopping di bevande alcoliche, cibi spazzatura e video- giochi. “Nel frattempo, i social media continuano a essere un campo di battaglia per informazione e disinformazione ma per i brand ci sono strade per essere vicini a questa sempre più estesa fetta di consumatori”. L’indagine cita come esempio la scelta della multinazionale francese Pernod Ricard (vini ed alcolici) che ha bloccato gli annunci a pagamento su Facebook il luglio scorso aderendo alla campagna #StopHateForProfit. La campagna accusa i social media di non fare abbastanza per combattere la presenza di contenuti d’odio e razzisti nelle proprie piattaforme. “Il 2021 sta portando nuovi standard per una pubblicità responsabile e aziende e social media devono lavorare insieme per garantire più accurate e pertinenti informazioni che vengono condivise o corrono il rischio di perdere la fiducia e la credibilità dei nuovi consumatori ribelli, che aumentano giorno per giorno” dicono gli autori.
Fra le occasioni di shopping il 2021 il report conclude con la (ancora) altissima l’ossessione per la sicurezza e l’igiene, anche in nome dell’assenza di contatto fisico così come raccomandato per evitare la diffusione della pandemia. Aumenteranno i pagamenti virtuali, anche attraverso il sistema Quick Response (R CCode), i sistemi per purificare l’aria di casa, dispostivi elettronici anti-virus, l’acquisto di prodotti per l’igiene di casa e personale e la classica saponetta (che passa di mano in mano) sarà scalzata dai saponi liquidi con dosatore (anche elettronico). Infine crescerà l’interesse verso sistemi, anche ‘fai da te’ per il trattamento dei sintomi dello stress, che dilaga e cresce anche a causa dalle pandemia. Ci affideremo soprattutto all’arte e al bricolage. “I consumatori sono scossi e agitati, rivalutano le loro priorità ed identità, riconfigurando l’equilibrio tra lavoro e vita privata e esplorando nuovi hobby in un mondo socialmente distante”, spiegano gli analisti.
Prima della pandemia il 46% della generazione Z e il 50% dei millennial preferiva spendere i propri soldi per fare esperienze piuttosto che comprare oggetti ma, a furia di stare a casa, si prevede una ripresa dello shopping di giocattoli veri e giochi educativi, per i bambini, e accessori per hobby per gli adulti. Arti e mestieri, strumenti musicali, attrezzatura sportiva e lezioni online (taglio e cucito, fare a maglia, bricolage eccetera) per acquisire nuove competenze specialistiche andranno per la maggiore. Fonte: Ansa

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