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Lavoratori a tempo determinato, la Cassazione respinge il ricorso dell’Asl Attualità 

Lavoratori a tempo determinato, la Cassazione respinge il ricorso dell’Asl

Hanno ragione i lavoratori, respinto il ricorso proposto dall’Asl di Salerno. Il pronunciamento riguarda il braccio di ferro giudiziario sulle differenze di retribuzione e di anzianità tra lavoratori a tempo determinato ed indeterminato in servizio presso l’Azienda sanitaria. A darne notizia è la Fp Cgil, difesa dall’avvocato Giuliana Alati dell’ufficio legale.

“I giudici di secondo grado, ebbero a stabilire che tra i dipendenti a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato non possono essere poste in essere discriminazioni sulla retribuzione e sulla anzianita` lavorativa – la ricostruzione della vicenda da parte del segretario provinciale Antonio Capezzuto -. Pertanto, nel rispetto della Direttiva Europea n.199970CEE e relativo Accordo Quadro al datore di lavoro, pubblico o privato, e` imposto l’obbligo del pari riconoscimento giuridico ed economico. Ne consegue che anche ai fini dell’anzianita` di servizio, il periodo di lavoro precario deve essere considerato per intero e non al 50% come erroneamente asserito ed applicato nei propri atti dall’Asl Salerno”.

Sul punto, la Corte richiama “il principio secondo cui l’anzianita` di servizio maturata con piu` contratti a termine deve essere riconosciuta per intero; quindi, tutta l’anzianita` di servizio maturata in virtu` dei molteplici contratti a termine precedenti all’acquisizione dello “status” di lavoratori a tempo pieno ed indeterminato vale per intero, a condizione, pero`, che i lavoratori Medesimi, abbiano svolto sempre, indipendentemente, dalla tipologia contrattuale di lavoro loro applicata(non di ruolo o di ruolo) le stesse identiche mansioni”. Non e` ammessa nessuna distinzione tra i due diversi regimi lavorativi (lavoro a termine ed indeterminato) tanto sotto il profilo strettamente economico cosi` come relativamente all’anzianita`. C’e` voluta la decisione della Cassazione in premessa richiamata per riportare nell’ambito dell’Asl Salerno la piena legalita` e la corretta interpretazione di alcuni principi e norme contrattuali dalla medesima violati e non correttamente applicati, ricordano ancora dal sindacato salernitano.

“Per il comparto sanita`, la pronuncia in questione, rappresenta e costituisce in ragione dei principi dedotti una delle prime decisioni su queste materie, se non proprio la prima in assoluto – commenta il segretario Capezzuto -. Adesso l’Asl Salerno, oltre ad un esborso economico notevole, dovra` con immediatezza correre ai ripari e rivedere la posizione di centinaia di operatori. Pena una valanga di ricorsi. La Fp Cgil invita gli ulteriori potenziali aventi diritto, che risultano essere stati lesi e discriminati in passato, a contattare il nostro ufficio legale per le necessarie azioni legali”, conclude il segretario.

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