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La salvò dal marito violento e restò invalido: ora il carabiniere chiede il risarcimento Cronaca Primo piano 

La salvò dal marito violento e restò invalido: ora il carabiniere chiede il risarcimento

Dopo aver subito per anni le violenze del marito, ormai defunto, dovrà risarcire l’Arma, per le percosse inferte dall’uomo a un carabiniere che tentò di difenderla quando, inseguita dal coniuge che la minacciava di morte, trovò riparo in caserma. È una situazione paradossale quella in cui si trova una 50enne salernitana, sul lastrico a causa dei debiti contratti dal defunto e con due figli a carico, citata in giudizio, per i danni causati dallo stesso coniuge, tossicodipendente e affetto da problemi psichiatrici, dal quale doveva difendersi. Quarantamila euro la somma richiesta alla vedova, rappresentata dall’avvocato Carmela Grieco, che ha anche scritto una lettera al ministero dell’Interno per chiedere se «una donna oltre ad aver rischiato la propria incolumità, debba anche rimborsare lo Stato che ha il dovere di soccorrerla e tutelarla».

L’episodio, per il quale alla 50enne è stato richiesto il risarcimento danni, risale all’agosto 2016 quando intorno alle 13.30, terrorizzata, si presentò al comando provinciale dei carabinieri di Salerno perché inseguita dal marito che la minacciava di morte pretendendo una somma di danaro. La sua richiesta di aiuto fu raccolta da un appuntato dei carabinieri che tentò subito di tranquillizzarla invitandola ad attendere l’arrivo di un sottoufficiale di turno nella sala d’attesa. Fu a quel punto che, mentre l’appuntato aprì il cancello veicolare della caserma per consentire l’accesso ai mezzi dell’Arma, dal varco si intrufolò nel perimetro militare, proprio il marito della donna che iniziò ad inveire contro la moglie minacciandola. Fu il carabiniere, per evitare il contatto fisico, a frapporsi tra i coniugi intimando al marito di allontanarsi. Questi, però, fuori di sé e ormai incapace di controllarsi anche a causa della gravità della sua patologia mentale, cominciò ad aggredire l’appuntato colpendolo con calci e pugni al basso ventre fino a farlo cadere sull’asfalto. Il marito violentò finì subito in manette, mentre il carabiniere, massacrato di botte, fu ricoverato in ospedale. Da quell’episodio ha riportato un danno biologico permanente pari al 6%. (fonte: ilmattino.it)

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