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La Germania sta pensando a una tassa digitale sulle giganti della tecnologia Italia e Mondo 

La Germania sta pensando a una tassa digitale sulle giganti della tecnologia

La Germania sta pensando di introdurre la propria “tassa digitale” su giganti della tecnologia come Facebook, Google e Amazon. Il paese sta considerando di seguire la linea di Francia e Regno Unito, introducendo una tassa sui ricavi che le imprese tecnologiche generano dalla pubblicità online. Reuters ha riferito, citando un articolo sulla rivista Wirtschaftswoche, che il ministero delle finanze tedesco sta esaminando la possibilità di una tassa speciale del 15% sulle entrate pubblicitarie online raccolte da società straniere di Internet da aziende tedesche.

Sembra che il ministero delle finanze sia nella fase iniziale di studio, spiega Silicon.co.uk. La Germania sta valutando di considerare i pagamenti per gli annunci pubblicitari online allo stesso modo dei pagamenti delle tasse di licenza. A quanto si dice, le imprese tedesche pagheranno per la pubblicità, soggette a “ritenuta alla fonte”.

Queste società tedesche che inseriscono pubblicità online con piattaforme come Google, avrebbero bisogno di recuperare questa ritenuta d’acconto dalle aziende Internet, in quanto le entrate sarebbero la loro responsabilità fiscale originaria, afferma un report dei media tedeschi

Il ministero delle finanze tedesco aveva confermato i piani, ma ha sottolineato che non vi era accordo su come procedere tra autorità finanziarie federali e singoli Stati. Le mosse come in Germania per tassare i giganti digitali potrebbero presto non essere necessarie, poiché presto molti paesi europei richiederanno alle aziende tecnologiche di pagare di più in tasse. Secondo quanto riferito, l’Unione europea sta per raggiungere un accordo entro marzo per attuare una tassa sui servizi digitali.

La tassa digitale dell’UE era stata sconfitta nella sua forma precedente, a causa dell’opposizione da parte dell’Irlanda, dei paesi scandinavi e del Lussemburgo. Ha bisogno dell’approvazione unanime degli stati membri. L’imposta dell’Unione europea era intesa solo come misura provvisoria fino a quando non fosse raggiunto un consenso da parte dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), in tutto il mondo.

La Francia ha implementato il 1° gennaio 2019 una tassa digitale sui giganti della tecnologia come Amazon, Google e Facebook dopo che l’Unione europea non aveva raggiunto un accordo di compromesso prima di Natale. Il Regno Unito ha proposto una tassa digitale nazionale. Queste mosse arrivano tra le accuse secondo le quali i governi non riescono a prendere provvedimenti per frenare le grandi aziende tecnologiche, che sono viste come paganti le imposte minime in Europa a causa del loro uso di scappatoie contabili. Da parte loro, le società tecnologiche hanno precedentemente difeso le loro strutture fiscali e insistono nel rispettare le leggi fiscali così come sono attualmente scritte. (fonte: silicon.it)

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