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La Cassazione: le Fonderie Pisano devono pagare la tassa sui rifiuti soldi urbani Attualità Cronaca Primo piano 

La Cassazione: le Fonderie Pisano devono pagare la tassa sui rifiuti soldi urbani

Le Fonderie Pisano sono soggetti alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu) per tutte le pertinenze diverse dall’opificio vero e proprio, «perché solo in tali locali possono formarsi rifiuti speciali ». Lo stabilisce la Corte di Cassazione, Quinta sezione civile, presidente il giudice Oronzo De Masi , che ha accolto il ricorso proposto dal Comune di Salerno sugli accertamenti Tarsu dal 2006 al 2011, cassando la sentenza della Commissione tributaria regionale che, invece, aveva dato ragione alla spa delle Fonderie, inglobando tra le superficie non tassabili anche i magazzini e depositi che – scrive la Cassazione – «non possono essere considerati residui del ciclo di lavorazione». Il contenzioso sull’accertamento Tarsu è una vicenda tributaria e fiscale iniziata circa una decennio fa. Quando il Comune di Salerno, ora guidato dal sindaco Vincenzo Napoli , dopo un accertamento sull’opificio di Fratte, che si appresterebbe a traslocare nell’area industriale di Buccino, nell’Alto Tanagro, presentò alla spa il conto della tassa comunale non versata per sei annualità.

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