You are here
Kiev: uccisi oltre 159mila soldati russi da inizio guerra Attualità Primo piano 

Kiev: uccisi oltre 159mila soldati russi da inizio guerra

Sono 159.090 i soldati russi morti in Ucraina dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, 1.090 in più rispetto al giorno precedente. Lo riferisce lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, secondo cui la Russia ha anche perso 3.466 carri armati, 6.769 veicoli corazzati da combattimento, 5.348 veicoli e serbatoi di carburante, 2.487 sistemi di artiglieria, 493 sistemi di razzi a lancio multiplo, 259 sistemi di difesa aerea, 304 aeroplani, 289 elicotteri, 2.108 droni e 18 imbarcazioni.

 

Intanto, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zacharova ha di fatto “confermato che vi sono lotte intestine nei circoli del Cremlino, che il Cremlino ha ceduto il controllo dello spazio informativo russo e che il presidente russo Vladimir Putin apparentemente non riesce a risolvere tutto ciò”. E’ quanto si legge nel bollettino giornaliero del think tank americano Institute for the Study of War (Isw). L’analisi prende spunto da un intervento di Zacharova ad un forum ieri a Mosca su “aspetti pratici e tecnologici dell’informazione e la guerra cognitiva nella guerra moderna”. In questa occasione la portavoce degli Esteri ha detto che il Cremlino non può riproporre l’appoccio stalinista di controllo centrale dell’informazione interna russa a causa di non meglio specificate lotte fra le “élite” del Cremlino. Secondo Isw queste dichiarazioni sostengono alcune valutazioni dello stesso think tank sul deterioramento del regime russo e le dinamiche del controllo dello spazio informativo. Ovvero che vi siano “lotte intestine fra membri chiave del circolo ristretto di Putin; che Putin abbia ceduto lo spazio informativo ad una varietà di attori quasi indipendenti; che Putin sia apparentemente incapace di intraprendere un’azione decisiva per riprendere il controllo dello spazio informativo”. Secondo l’Isw, non è chiaro perché Zacharova si sia spinta a fare queste affermazioni, ma è possibile che abbia voluto “ridurre le aspettative dei blogger militari nazionalisti sulle capacità del Cremlino di dare coerenza ad una narrativa unica e forse anche una politica unificata”.

scritto da 







Related posts