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Isochimica, la Procura chiede un secolo di reclusione per la strage “silenziosa” Cronaca Provincia e Regione 

Isochimica, la Procura chiede un secolo di reclusione per la strage “silenziosa”

Chiesti 100 anni di carcere per la “strage silenziosa” degli ex operai Isochimica, la fabbrica di Elio Graziano (morto cinque anni fa) situata a Borgo Ferrovia ad Avellino. L’azienda si occupava della scoibentazione delle carrozze ferroviarie negli anni 80 ed è assurta agli onori della cronaca per l’inchiesta che vede costituiti parte civile gli ex lavoratori. Questi ultimi da anni invocano la verità sulla morte di numerosi colleghi (al momento sarebbero 32) per le conseguenze dell’esposizione all’amianto.

È riservata agli ex funzionari delle Ferrovie dello Stato la richiesta più alta di pena avanzata dal pm Roberto Patscot nella requisitoria del processo Isochimica, giunto alle battute finali nel bunker del carcere di Poggioreale di Napoli. L’accusa ha chiesto la condanna a dieci anni di reclusione per omicidio e lesioni colpose degli allora funzionari di Ferrovie dello Stato, Aldo Serio, Giovanni Notarangelo, Mauro Finocchi e Silvano Carioti: nel 1983 firmarono una perizia secondo la quale la scoibentazione dell’amianto dalle carrozze ferroviarie all’interno dell’azienda avellinese, avveniva garantendo tutte le misure di sicurezza per gli operai. Stessa pena è stata richiesta per Vincenzo Izzo e Pasquale De Luca, i due dipendenti dell’Isochimica responsabili della sicurezza in fabbrica.

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