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Incontro pubblico su “Sanità pubblica, salute di comunità. L’occasione del PNRR”. Attualità 

Incontro pubblico su “Sanità pubblica, salute di comunità. L’occasione del PNRR”.

Presenti poche persone, benchè l’argomento, teoricamente, avrebbe dovuto interessare tutta la cittadinanza. Ha moderato l’incontro la Consigliera Comunale, Elisabetta Barone .

Sono intervenuti la Dottoressa Marino, delegata da Mario Iervolino, Direttore dell’ASL Salerno, Antonio Maria Pagano, esponente dell’associazione sindacale CISL Medici, il Primario Ospedaliero Basilio Malamisura, Salvatore Raimondi di Cittadinanza Attiva, Lorenzo Di Donato, Coordinatore AFT Salerno, Margaret Cittadino, esponente del Tribunale dei Diritti del Malato, l’Onorevole Nicola Provenza, Catello Lambiase, Claudia Pecoraro, Gianluca De Martino, Annarita Ruggiero.
Secondo tutti gli interventi l’utilizzo dei fondi comunitari deve seguire tre strade maestre: prossimità, innovazione ed uguaglianza attraverso la creazione di 34 Case della Comunità, pensate come poliambulatori aperti, dove poter accedere ai servizi di primo livello in materia di visite specialistiche e di diagnostica, 2 Ospedali di Comunità, uno a Matierno e l’altro nella zona orientale di Salerno per offrire brevi ricoveri ai malati cronici ed infine una implementazione del servizio di telemedicina, a beneficio di anziani e disabili.
Per quanto riguarda l’uguaglianza urge il rispetto da parte di tutte le Regioni dei L.E.A. , Livelli Essenziali di Assistenza, come previsto dal dettato costituzionale. In effetti non sono concepibili delle differenza così marcate, in materia di sanità pubblica, tra regioni settentrionali e quelle meridionali.
Presenti all’incontro pubblico, come semplici uditori, una rappresentanza del Coordinamento Insieme per la Costituzione e di attivisti del gruppo Sentinelle della Costituzione di cui se ne riportano le osservazioni.
“Prima di parlare di nuove infrastrutture ospedaliere, il cui progetto nella migliore delle ipotesi partirebbe non prima del 2027, ci si chiede :
Il ns territorio necessità di nuovi ospedali? Non sarebbe cosa giusta e sensata potenziare le strutture già esistenti e investire su una vera Medicina di Territorio, facendo tesoro di quanto vissuto in tempi di pandemia?Si ricorda che le morti registrate in questo periodo non sono riconducibili al Covid ma alla Mala Sanità che non ha puntato sull’assistenza territoriale, i medici avrebbero dovuto visitare a casa i malati e non svolgere un ruolo da CallCenter fornendo un’unica indicazione Tachipirina e Vigile Attesa;
La Telemedicina può sostituire una visita in presenza? I cittadini dovrebbero poter godere degli stessi servizi basici fondamentali. Questa “metodica” va a discapito di quella parte di utenza che non è in grado di poter utilizzare i servizi telematici (vedi gli anziani) o non ne possiede i mezzi economici per potervi accedere. Si ricorda che esiste un Diritto Costituzionale alle Cure (art.32).
Si è poi parlato della necessità di potenziare le USCA. Ma per quale scopo erano nate? Le USCA erano sorte per garantire assistenza domiciliare ai malati di Covid per poi trasformarsi in centri di prelievo tamponi. Con il 31 Marzo 2022, secondo l’attuale governo Draghi, cessa lo stato di emergenza. Perché allora si prevede per la Regione Campania un potenziamento di queste strutture nate solo all’uopo estendendone i campi di applicazioni anche nelle scuole? Il virus non è stato isolato, non esistono tamponi specifici per il rilevamento Covid 19. Perché continuare a “torturare” soprattutto il popolo studentesco con queste inutili pratiche per un semplice raffreddore? Non sarebbe più opportuno convertire le USCA in Unità di Cure Domiciliari? ”.
Col Covid 19 le altre patologie sono state oscurate e trascurate. Chiediamo TRASPARENZA DEI DATI EPIDEMIOLOGICI ( cause di morte,natalità, incidenza dei tumori ecc..) e maggiore attenzione verso i diversamente abili, soprattutto per gli autistici che necessitano di supporto continuo.”

Le Sentinelle della Costituzione restano accanto al cittadino per garantire accesso a tutti i servizi senza discriminazione. Singolare la testimonianza raccolta da un attivista del gruppo che, come architetto, si è visto rifiutare l’accesso al Comune per non aver voluto esibire il GreenPass in quanto contiene informazioni private di carattere sanitario e poi come uditore dell’evento ha avuto libero accesso agli stessi luoghi. Un GreenPass

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