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Inchiesta sulle Coop, arrestati Gianluca Izzo e Umberto Coscia Primo piano 

Inchiesta sulle Coop, arrestati Gianluca Izzo e Umberto Coscia

Il terremoto giudiziario che si è abbattuto su Salerno, e che ha portato all’arresto del consigliere regionale Nino Savastano, colpisce ancora il sistema delle cooperative sociali dopo che il regista dell’intreccio tra politica e affari, Fiorenzo (Vittorio) Zoccola, è finito in cella. Questa mattina la Squadra Mobile di Salerno, su indagini coordinate dal procuratore Giuseppe Borrelli e dall’aggiunto Luigi Alberto Cannavale, ha arrestato Gianluca Izzo e Umberto Coscia. Il primo è l’ex presidente della cooperativa San Matteo, marito di una candidata deluchiana (Francese) alle amministrative del 3 e 4 ottobre; il secondo un dipendente della coop ma soprattutto il suo più stretto collaboratore. Entrambi sono ai domiciliari.

L’AUDIO

L’arresto sarebbe maturato per le pressioni sul voto alle ultime amministrative di Salerno, che hanno riconfermato a sindaco Vincenzo Napoli. E al centro di questo ulteriore filone d’inchiesta, sempre collegato alle coop, ci sarebbe l’audio con il quale si «avvisavano» i dipendenti delle imprese sociali di votare per i candidati indicati dai vertici del gruppo. Un invito che rappresentava, di fatto, un avvertimento. Una intimidazione a quanti lavoravano nella coop. Per questo l’accusa contestata dagli investigatori è minacce sul libero svolgimento del voto. La misura cautelare dei domiciliari è solo temporanea: 20 giorni, giustificata, secondo gli inquirenti, dal pericolo che i due possano inquinare le prove.

Izzo non è solo l’ex presidente della cooperativa sociale, ma soprattutto il marito di una candidata del cartello di liste deluchiane: Alessandra Francese. La sorella di Davide Francese, indagato nella prima tranche dell’inchiesta, succeduto a Izzo alla presidenza della coop. Nell’audio al centro dell’inchiesta si sente una voce pronunciare un chiaro avvertimento: «Se voi state con noi, anche noi staremo con voi». E ancora «Sappiamo in quali seggi andate a votare, mi conto i voti». Il sistema di gestione del voto alle ultime amministrative si sta rivelando, dalle indagini, analogo a quello utilizzato alle regionali dal cartello deluchiano collegato alle coop.

La chat
L’audio, consegnato poi ai magistrati, era stato diffuso su una chat interna di cui facevano parte i dipendenti della cooperativa «San Matteo»: postato da Coscia ma confezionato da Izzo. Che avrebbe, poi, prodotto anche un secondo messaggio – dello stesso tenore intimidatorio – inviato ai lavoratori dell’impresa sociale. Le perquisizioni della polizia nelle abitazioni di Coscia e di un altro dipendente della cooperativa hanno portato alla luce un elenco di persone che avrebbero dovuto votare la moglie-candidata di Izzo.

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