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In carcere da innocente per 6 mesi, assolto dai maltrattamenti alla madre Attualità 

In carcere da innocente per 6 mesi, assolto dai maltrattamenti alla madre

Sei mesi della sua vita li ha passati in carcere perché accusato di aver maltrattato l’anziana madre. Un 50enne salernitano, C.I.D., dipendente del ministero dei Trasporti, è riuscito a dimostrare che non l’aveva mai picchiata. Ad un anno dal suo arresto è stato assolto dal giudice monocratico del Tribunale di Salerno, Rosa Maria D’Antuono , perché il fatto non sussiste. I testi e la versione della stessa persona offesa, ovvero la madre, sono stati ritenuti inattendibili. L’uomo ha tirato così un sospiro di sollievo e si è levato di dosso l’onta di essere un figlio violento e ingrato. A settembre dello scorso anno è scattato l’arresto per maltrattamenti in famiglia. A portare i poliziotti a casa della madre dell’imputato 50enne fu una telefonata al numero di emergenza 112 della persona offesa. Subito scattò il protocollo Eva, ovvero il sistema automatico di attivazione delle procedure di intervento proprio nei casi di ripetute segnalazioni di violenze verso le “fasce deboli”. Quel giorno i poliziotti fermarono C.I.D. nell’androne dove abita la madre. Non era la prima volta che gli agenti si recavano a quel civico. Altre volte i poliziotti erano intervenuti sempre su richiesta dell’anziana che denunciava i comportamenti violenti del figlio. A mettere nei guai il 50enne salernitano era stata proprio la presunta periodicità dei maltrattamenti. L’uomo era stato descritto come persona aggressiva e dedita all’uso smodato di alcool. La donna denunciò maltrattamenti sia fisici sia psicologici. Dall’attività investigativa e dai racconti delle persone informate sui fatti-scrive la Città- emerse un profilo aggressivo del dipendente del ministero dei Trasporti. E dunque pericoloso secondo il giudice che dispose lo scorso anno il suo trasferimento in carcere. A pesare sulla decisione di arrestarlo erano state le continue violazioni agli obblighi imposti dal tribunale. Il 50enne, infatti, era tornato più volte dalla madre. Il piano accusatorio non ha retto, però, durante il dibattimento. Quelli che dovevano essere i grandi accusatori del 50enne si sono rivelati inattendibili. Le accuse in capo all’impiegato sono così cadute. Il giudice lo ha assolto.

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