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Il vescovo della Diocesi Cava/Amalfi: “Il forte desiderio di Dio ci aiuterà in questi momenti” Attualità Provincia e Regione 

Il vescovo della Diocesi Cava/Amalfi: “Il forte desiderio di Dio ci aiuterà in questi momenti”

Ecco l’annuale messaggio paquale dell’arcivescovo della Diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, monsignor Orazio Soricelli.

 

Carissimi fratelli e sorelle dell’amata Chiesa che è in Amalfi-Cava, come sappiamo, quest’anno le Celebrazioni della Settimana Santa assumono un carattere del tutto particolare, in seguito all’emergenza sanitaria che l’Italia e il mondo intero sta attraversando.

Non potremo ritrovarci insieme fisicamente come popolo di Dio nei nostri luoghi di culto per celebrare la Pasqua del Signore, ma possiamo e dobbiamo vivere nella fede, nell’ascolto e nella preghiera questo tempo così particolare e centrale per la nostra vita cristiana.

I mezzi di comunicazione sociale, in modo particolare la televisione, sia sulle reti nazionali che locali, ci offrono la possibilità di partecipare ai Sacri Riti rispettivamente celebrati dal Santo Padre Papa Francesco e dal sottoscritto. 
Sin d’ora vi invito a predisporre tutto il necessario affinché la celebrazione della Pasqua diventi il “centro della vostra casa e della vostra famiglia”. Sarà quindi fondamentale radunarsi e seguire le celebrazioni evitando ogni distrazione e fuggendo il rischio di far altro durante le dirette. Prepariamoci per tempo con il cuore, con il desiderio e con l’intelligenza tanto da trasformare la nostra casa in una Domus ecclesiae vivendo l’esperienza dei primi cristiani. Nel silenzio e nel raccoglimento delle nostre chiese domestiche potremo cogliere delle opportunità nuove umane e spirituali che ci aiuteranno a riflettere su quanto ci è stato sempre donato e tante volte poco accolto. Sperimenteremo la bellezza dei riti in modo nuovo, avremo l’opportunità di vivere il Mistero Pasquale nella sua verità più profonda, come realtà intima ma anche drammatica della sofferenza di tanti fratelli nel mondo, malati e operatori sanitari, chi vive la solitudine e l’abbandono, carcerati e senza fissa dimora.

Il forte desiderio di Dio di questo tempo ci aiuterà, quando tutto sarà finito, a vivere un incontro più maturo con il Risorto, Egli è già alla porta della nostra casa interiore e bussa desideroso di fare storia con la nostra storia di uomini e donne che talvolta si sono accomodati con rassegnazione davanti a un destino che sembrava ineluttabile, al fluire degli eventi con apatia e pessimismo, alla superficialità relazionale costruita di rapporti falsi e di facciata, all’incoerenza e alla incapacità di servire.

È il tempo di preparare la nostra Pasqua, l’occasione di fare un salto, un passaggio, un cambiamento radicale che ci immerge nel mistero della vita in Cristo e ci rende capaci di stupore, di contemplazione, di ascolto non solo di Dio che parla ma anche del fratello che abbiamo relegato dietro l’angolo o in fondo alla fila, nascosto al nostro sguardo insensibile.

Il mondo di oggi, più che mai, in questo tempo così fragile e delicato esige, soprattutto da noi cristiani “responsabilità” da assumere come segno di civiltà e di carità. La nostra presenza nella società deve essere tanto discreta ma altamente significativa, uomini e donne dall’esistenza laboriosa che sanno accogliere con gratitudine e stupore ogni nuovo giorno che il Signore vorrà donarci, e solo attraverso questa credibile testimonianza poter essere il sussurro della Vox Dei che propone e mai impone.

Nulla avviene invano e nessuna situazione, in cui ci troviamo immersi e che segna la nostra vita di cristiani, è completamente insensibile all’amore. 
Come sottolinea Papa Francesco “nel mondo ci sono persone che con la perseveranza del loro amore diventano come pozzi che irrigano il deserto”.

Pur nella difficoltà, siamo e restiamo discepoli del Signore, donne e uomini incamminati incontro al Risorto, già vivo e presente in mezzo a noi. Quando si rimane uniti a Lui il freddo intenso dei momenti difficili non ci paralizza, e se il sogno di Dio è il nostro sogno, al termine della nostra storia abbiamo una certezza: l’abbraccio tenero e forte della Sua infinita misericordia che ci attende. 
Siamo e restiamo una comunità che vive e celebra la Pasqua del suo Signore! 
In tutte le case giunga il mio cordiale saluto e la benedizione del Risorto. Di cuore vi auguro una Pasqua Santa e santificante

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