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Il Taxi volante, la nuova frontiera del volo, saprà mantenere le promesse di sostenibilità e mobilità? Attualità Lifestyle 

Il Taxi volante, la nuova frontiera del volo, saprà mantenere le promesse di sostenibilità e mobilità?

Roma, 2030. Dobbiamo recarci in centro, partendo da un’area periferica, e ci ritroviamo di colpo su un piccolo velivolo elettrico, l’eVTOL, il “taxi volante“. Sfrecciamo tra altri similari mezzi che affollano i cieli della metropoli; per trasporto persone o merci, consegne a domicilio, snellendo e smaltendo molto del traffico che affollava nel 2022 le strade e le arterie urbane. Questo, è solo uno dei possibili scenari. Abbiamo detto Roma, ma potremmo essere a Milano, Parigi o Berlino, o una qualsiasi altra città del mondo.

In un recente passato avremmo preso l’auto, un taxi, un bus di linea urbana o la metro. E avremmo impiegato un tempo che è sempre meno in linea con le esigenze dinamiche odierne.
Era il maggio 2021 quando veniva annunciato da parte di Volocopter, che il loro ultimo eVTOL, VoloConnect, aveva “spiccato il volo”. Appena 2 minuti e 14 secondi, densi di test e manovre, ma bastanti ad intravedere come potrebbe cambiare, nei prossimi anni, la mobilità delle nostre città.

Ed ecco, 18 mesi dopo, grazie alla sinergia tra Atlantia, Volocopter, Enac ed Enav assistiamo all’inaugurazione, all’aeroporto di Fiumicino, del primo vertiporto italiano, l’infrastruttura per gestire questi velivoli. La strada è aperta, o sarebbe il caso dire, i cieli sgombri. Bisognerà solo attendere il 2024.

VoloConnect non è il solo della nidiata della casa tedesca.

Svariate le esigenze, diversi i mezzi. Ad affiancarlo VoloCity e VoloDrone. Il primo sempre votato al trasporto persone, l’altro sensibilmente più piccolo, un drone da carico studiato per il trasporto merci. Elettrici e sostenibili, moderni anzi futuristici. Ad oggi, possiamo solo immaginare come ci appariranno i tramonti capitolini da qui a qualche anno, ma certo sanno strizzare l’occhio sia al tema del dinamismo che a quello della tutela dell’ambiente.

Eppure restano in piedi gli interrogativi.

Potrà lo sviluppo di queste infrastrutture e la diffusione di questi velivoli impattare sensibilmente su mobilità ed emissioni? Temi di certo non poco conto, viste le aspettative. Ma rimasti inevasi perchè, al di là dell’entusiasmo derivante da questi successi, che hanno un sapore epocale come lo furono i primi voli dei fratelli Wright, tante sono ancora le cose da capire rispetto alla effettiva diffusione di questa mobilità alternativa.

Con l’esigenza di avere a bordo il pilota, almeno agli inizi per rassicurare i primi scettici fruitori (su VoloCity c’è spazio per sole due persone, quattro su VoloConnect), ed un prezzo stimato di circa 140 euro per passeggero, per la tratta che collegherebbe l’aeroporto di Fiumicino ad una apposito hub per il decollo e atterraggio presso la stazione Termini, almeno al momento sembra difficile immaginare l’efficacia e l’impatto di questi mezzi innovativi di trasporto.

Ed è in questi termini che forse andrebbero rivalutate le dichiarazioni dell’ Amministratore delegato di ADR, Marco Troncone che ai microfoni di Ansa durante l’evento di presentazione del vertiporto si è così espresso: “Avrà una vocazione turistica o anche business, diciamo avrà una vocazione per coloro che avranno voglia di volare rapidamente, in modo sostenibile, innovativo e divertente”. Ci auguriamo di vedere, in un prossimo futuro, tanti Taxi volanti sopra i nostri cieli, ma forse non saranno abbastanza da garantire il cambio epocale auspicato.

 







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