You are here
Il decreto «salva precari» taglia 2.500 professori nel salernitano: ricorsi in arrivo Attualità Primo piano 

Il decreto «salva precari» taglia 2.500 professori nel salernitano: ricorsi in arrivo

La beffa è servita. Il decreto «salva precari» taglia fuori dal concorso straordinario i professori delle medie e superiori che insegnano da settembre con supplenza fino al 30 giugno. Per loro il terzo anno da precari non basta per accedere al concorso straordinario che richiede almeno tre annualità di servizio maturate negli ultimi otto anni. Fuori almeno 2.500 professori di Salerno e provincia che lavorano con contratti a termine nelle scuole statali. Dopo le indiscrezioni delle scorse settimane l’amaro verdetto è sancito dalla firma del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al decreto legge entrato in vigore lo scorso 31 ottobre per «porre rimedio alla grave carenza di personale di ruolo nelle scuole statali e ridurre il ricorso a contratti a termine». Secondo quanto prevede l’articolo 1 del decreto pubblicato in gazzetta ufficiale, la partecipazione alla procedura straordinaria di reclutamento e’ riservata ai docenti che «tra l’anno scolastico 2011/2012 e l’anno scolastico 2018/2019, hanno svolto, su posto comune o di sostegno, almeno tre annualita’ di servizio, anche non consecutive».

Nonostante il boom delle supplenze iniziato a settembre e l’impegno dei precari a mandare avanti le scuole in emergenza, il requisito per accedere al concorso straordinario per la secondaria si ferma all’anno scorso. Un paradosso che alimenta le tensioni nel mondo del precariato campano. Nel Salernitano, secondo stime sindacali, sono almeno 2.500 i professori con terza annualità in corso esclusi dalla prova straordinaria a quiz che si dovrebbe tenersi in primavera. «A marzo i professori esclusi matureranno il terzo anno richiesto dal requisito di accesso – sbotta Pasquale Vespa, presidente associazione nazionale Docenti per i diritti dei lavoratori nonché sindacalista Uil – chiediamo che le forze politiche si impegnino per porre rimedio a questo grave errore che espone il decreto a ondate di ricorsi. Inoltre chiediamo che si abbassi la soglia della idoneità alla prova da 7 a 6 decimi a fronte di recenti sentenze del Consiglio di Stato». (fonte: ilmattino.it)

scritto da 







Related posts