Il Codacons sbarca in Germania e denuncia Volkswagen per Dieselgate
Nuova iniziativa legale del Codacons sul fronte dello scandalo “Dieselgate”, stavolta intentata direttamente in Germania, dove ha sede la casa automobilistica.
Ad aprire la strada ai risarcimenti in favore degli automobilisti la Corte Federale che, come noto, ha emesso una sentenza storica condannando la società al risarcimento del danno nei confronti del proprietario un’auto truccata. La decisione ha sostanzialmente affermato il diritto del consumatore alla restituzione dell’automobile alla casa automobilistica e al rimborso del prezzo pagato detratti unicamente i km percorsi.
Un principio importantissimo quello espresso dalla giurisprudenza tedesca, che potrebbe aprire la strada non solo in Germania ma in tutta Europa al risarcimento del danno nei confronti di migliaia di consumatori rimasti ancora senza tutela.
A fronte dell’inerzia delle istituzioni italiane sullo scandalo “Dieselgate e in considerazione dell’importante principio affermato dalla Corte Federale tedesca, il Codacons – che ha già ricevuto mandato da oltre 7mila automobilisti italiani per agire nei confronti della casa automobilistica – ha deciso quindi di avviare un’azione risarcitoria collettiva in Germania nei confronti della casa madre tedesca che controlla Volkswagen Italia, Volkswagen AG. La nuova iniziativa è volta a richiedere in via stragiudiziale in Germania il risarcimento del danno subito da tutti i consumatori aderenti, per aver acquistato un’automobile Volkswagen con motore 1.2, 1.6 e 2.0 TDI, EA189 diesel.
Il Codacons, assieme ad uno studio legale partner in Germania, procederà a chiedere il danno extracontrattuale per pratica commerciale scorretta in accordo alla giurisprudenza tedesca: il 15% del prezzo di acquisto. Il risarcimento dipenderà pertanto dal modello acquistato, con un range indicativamente tra 1500 euro e 6500 euro ad automobilista.
Qualora Volkswagen formuli una proposta risarcitoria, il Codacons provvederà a informare gli aderenti all’azione al fine di raccogliere le volontà di accettare l’accordo, seguendo tutta la fase di perfezionamento dello stesso. Tutta l’attività volta a giungere ad un accordo stragiudiziale non comporterà per gli aderenti alcun anticipo di spesa.