You are here
Il Cobeco dice No alla vendita della Biblioteca Comunale di Cava de’ Tirreni Provincia Provincia e Regione 

Il Cobeco dice No alla vendita della Biblioteca Comunale di Cava de’ Tirreni

Da recenti notizie di stampa si apprende che l’amministrazione Servalli ha intenzione di trasferire la Biblioteca Comunale nei locali di Villa Rende. Ma non c’è traccia di alcuna delibera di giunta che formalizzi la decisione; soprattutto l’immobile di Villa Rende non è al momento completato e i lavori sono sospesi da anni per le note vicende giudiziarie che lo riguardano e l’amministrazione non ha fornito dati certi sui tempi di completamento. L’unica cosa certa, ad oggi, è la decisione assunta dal Consiglio Comunale, a maggioranza, di inserire l’immobile della Biblioteca di viale Marconi nell’elenco degli immobili da vendere. Decisione grave per il destino di un patrimonio librario di grande valore in mancanza di una destinazione certa per il trasferimento in caso di vendita dello stabile di viale Marconi. Si ricorda a chi forse lo ignora che la nostra Biblioteca custodisce 69583 volumi ed opuscoli, 47 manoscritti-legati, 14 incunaboli, 503 edizioni del 1500, 4352 edizioni del 1700, 14500 edizioni del 1800, 3283 libri per ragazzi, Fondi Antichi fino al 1830 da 1000 a 5000 volumi.
In data 29 settembre 2022 l’associazione Italia Nostra unitamente all’associazione Rosa di Gerico, il Centro Studi per la Storia di Cava de’ Tirreni, il Comitato cittadino MALC Manifattura alla Città, l’associazione Pandora Ability , in occasione di un disastroso evento atmosferico che aveva messo in serio pericolo il patrimonio librario, avevano posto al sindaco Servalli alcune serie obiezioni sul futuro dell’immobile e soprattutto sul destino del patrimonio in esso contenuto; in particolare si lamentava la mancata partecipazione al bando pubblico del Ministero della Cultura –MIC- n° 486 del 6\5\2022 nell’ambito del PNRR finalizzato alla “rimozione delle barriere fisiche e cognitive nelle biblioteche”.
In altri termini si chiedevano chiarimenti sui motivi che avevano indotto l’amministrazione a non prendere in considerazione tale bando dal momento che una dismissione imminente del bene non era possibile, così come ancora oggi non lo è, alla luce di una mancata disponibilità di altro adeguato immobile idoneo ad ospitare un patrimonio librario di tale importanza. Era un’occasione unica per poter risolvere i rilevanti problemi di tipo strutturale di cui la nostra Biblioteca comunale risultava e risulta tuttora ancora gravata in quanto priva dei necessari adeguamenti alle vigenti normative sulla sicurezza e sulla eliminazione delle barriere architettoniche e conseguentemente per dotare la città di uno luogo di cultura adeguato soprattutto per i suoi giovani privi di spazi culturali fruibili dopo la chiusura del Marte.
Su tali richieste l’amministrazione comunale ha ritenuto di dover tacere non intendendo dare alcuna risposta chiarificatrice, verosimilmente alla luce della diversa decisione già presa del trasferimento della biblioteca (pur in assenza di un nuovo immobile da assegnare a tale funzione) e conseguente messa in vendita dell’immobile. Decisione questa che oltre ad essere irragionevole da un punto di vista anche politico, lo è certamente da un punto di vista economico, per non essere stato, a tutto voler concedere, tale immobile valorizzato adeguatamente prima di una sua futura eventuale vendita.
Il Comitato Beni Comuni, CoBeCo, costituitosi in seguito a tali gravi e poco lungimiranti scelte dell’Amministrazione Comunale e formato da associazioni attive sul territorio comunale e da singoli cittadine/i, intende sensibilizzare la popolazione cavese sui rischi che la nostra città sta correndo con queste massive operazioni di dismissione di un importante patrimonio della collettività realizzate da un sindaco pro tempore che non ha avuto in tal senso un mandato dagli elettori perché l’argomento dismissione selvaggia anche di immobili di valore non era contenuta nel programma elettorale del sindaco Servalli.
E la decisione appare ancora più grave nella confusione e disinformazioni sulle reali prospettive dell’ente di superare la fase di crisi finanziaria in cui è precipitata per vari motivi che se non ben chiariti ed esplicitati rischiano di creare una frattura insanabile con l’opinione pubblica.
Si ritiene, inoltre, vada chiarito se i proventi delle vendite di immobili vengano utilizzati per coprire la spesa corrente e non per ripianare il debito, perché se così fosse i cittadini cavesi si troveranno a breve più poveri senza aver superato la crisi finanziaria che graverà come un macigno sul futuro della città.
Il CoBeCo crede fermamente che su un argomento così importante, che sta impoverendo la nostra città, vada consultata la popolazione.

scritto da 







Related posts