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Il 28 gennaio di 28 anni fa a Mostar una granata uccide la troupe Rai con giornalista, cineoperatore e tecnico Attualità 

Il 28 gennaio di 28 anni fa a Mostar una granata uccide la troupe Rai con giornalista, cineoperatore e tecnico

Accadde oggi: il 28 gennaio 1994, 28 anni fa, una granata uccide troupe della sede RAI di Trieste  a  Mostar (Bosnia Erzegovina). La “squadra” era composta dal giornalista Marco Luchetta, dal telecineoperatore Alessandro Ota e dallo specializzato di ripresa Dario D’Angelo, e la Rai era la prima televisione ad entrare nella Mostar Est sotto assedio da mesi. Quel servizio per gli speciali del TG1 sui bambini vittime della guerra, sarebbe andato in onda, con immagini e testimonianze inedite sulle atrocità di quella guerra civile. Ma alla fine, Marco , Sasa e Dario, per quel servizio avrebbero pagato il prezzo più alto. Nel primo pomeriggio di venerdì 28 gennaio 1994, un colpo di mortaio li avrebbe uccisi mentre stavano filmando un bimbo di quattro anni fuori dal suo rifugio:  i loro corpi fecero da scudo a quel bimbo, rimasto solo, stordito, ma miracolosamente illeso. Zlatko Omanovic, questo il suo nome, resterà per sempre il simbolo di quel martirio. Pochi mesi dopo lasciò Mostar, rifugiandosi a Trieste, primo ospite di quella Fondazione intitolata a Luchetta, Ota, D’Angelo e a quel Miran Hrovatin, che poche settimane dopo – il 20 marzo – venne uccisio a Mogadiscio con Ilaria Alpi

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