Il 13 febbraio di 95 anni fa in Italia fu istituita la tassa sul celibato
Accadde oggi: il 13 febbraio 1927 (95 anni fa), in pieno regime fascista, in Italia, fu istituita l’imposta sul celibato. Tutti i celibi di età compresa tra i 25 e i 65 anni, a seconda dell’età e del reddito, dovevano pagare un tributo che variava da 70 a 100 lire. Molto probabilmente, il criterio impositivo, quantunque illiberale, esprimeva lo spirito di quegli anni e di quel sistema di pensiero, secondo cui famiglia e prole costituivano lo stato sociale per eccellenza. Si partiva da 70 lire per le fasce più giovani – tra i 25 e i 35 anni – salendo poi a 100 lire fino a 50 anni, per poi abbassarsi, se si superava tale età, a 50 lire. Dai 66 anni si veniva esentati da tale pagamento. Tali importi furono aumentati due volte: nell’aprile 1934 e nel marzo 1937, con una aliquota aggiuntiva che variava a seconda del reddito del soggetto. L’importo era devoluto all’Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Fu abolita dal Governo Badoglio il 27 luglio 1943.