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Grimaldi (Pd) attacca la maggioranza di Scafati: “Dimettetivi” Provincia Provincia e Regione 

Grimaldi (Pd) attacca la maggioranza di Scafati: “Dimettetivi”

Oltre. Oltre tutto, io mi metto nei panni di un ragazzo o di una ragazza di sedici anni della nostra città.
Che cammina tra marciapiedi e strade perennemente sporche, spesso buie, che non ha uno spazio pubblico dove praticare socialità, che non può vivere nessun momento di incontro che non sia legato a logiche di consumo.
Che non ha diritto a mezzi di trasporto pubblico, che non ha diritto a luoghi pubblici dove praticare sport, che non ha diritto a strutture pubbliche dove produrre cultura. – scrive il capogruppo dei democratici e progressisti Michele Grimaldi – E dinanzi a questo, immagino questa ragazza o questo ragazzo che ogni tanto legge il giornale, o un articolo su internet, oppure i nostri post qua sopra.
18 assessori cambiati, due azzeramenti di giunta, una sfiducia discussa in aula con un Sindaco che ottiene solo 11 voti su 24 per andare avanti, un esponente dei 5 Stelle che diventa assessore di un Sindaco di Fratelli d’Italia dopo aver promosso la mozione di sfiducia, il giorno dopo altri due consiglieri comunali di maggioranza che rimettono le proprie deleghe e minacciano il passaggio all’opposizione, esponenti politici e imprenditoriali che saltellano da destra a sinistra e da sinistra a destra senza soluzione di continuità.
Oltre, oltre tutto. Ci sono livelli di dignità e di decoro sotto i quali le Istituzioni e chi le rappresenta non dovrebbero mai scendere.
Non se ne può davvero più di questo spettacolo indegno, di questo continuo mercanteggiare, di questa siderale distanza tra i giochi ed i ricatti di palazzo e la vita quotidiana delle persone. Vorrei fare un appello, per questo, al Sindaco si, ma soprattutto a chi ancora lo sostiene. Ora basta, non se ne può più.
State scavando un solco profondo tra la credibilità delle Istituzioni e la cittadinanza, un solco e delle ferite che lasceranno conseguenze per la nostra città forse addirittura più gravi del vostro malgoverno e della vostra incapacità amministrativa. Fermatevi, finché siete in tempo. Dimettetevi, e ridate la parola ai cittadini.
Se non per voi, per rispetto alla nostra comunità e alle Istituzioni che rappresentate”.

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