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Fonderie Pisano, ok alla ripresa della produzione a Salerno Cronaca Economia 

Fonderie Pisano, ok alla ripresa della produzione a Salerno

Non c’è ancora l’ufficialità del decreto regionale, ma gli Enti seduti al tavolo della Conferenza dei servizi hanno dato parere favorevole alla concessione dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) che consente alle Fonderie Pisano di continuare a produrre. Nell’atto ufficiale della Regione saranno riportate nel merito le valutazioni dei diversi soggetti, tra i quali il Comune, l’Arpac, l’Asl e l’Ato ma la conclusione sarà quella del via libera. «Abbiamo perso visione e valutato un progetto che è solo su carta – precisa il direttore dell’Arpac Salerno, Antonio De Sio – per quanto riguarda l’agenzia accordiamo un parere favorevole, ma con una serie di prescrizioni che saranno dettagliate nel provvedimento ». Finora – secondo quanto trapelato – il tavolo di tecnici ha imposto una serie di paletti che, in primis, vincolano lo stabilimento di via dei Greci a uno sforzo ulteriore nell’abbattimento delle emissioni del 50 per cento. L’attività produttiva, poi, dovrà essere sottoposta a un piano di monitoraggio estremamente rigoroso e al trattamento non solo delle acque di prima pioggia (corrispondenti, nella prima parte di ogni evento meteorico, ad una precipitazione di 5 millimetri sulla superficie della rete di raccolta) ma anche delle cosiddette acque di seconda pioggia (la parte dell’acqua piovana che, non assorbita o evaporata, eccede rispetto alle acque di prima pioggia). Rispetto all’abbattimento dei rumori, invece, è previsto il controllo e il monitoraggio anche durante le fasi di produzione. Per l’adeguamento dello stabilimento ci sono a disposizione dei Pisano 90 giorni dalla chiusura dei lavori della Conferenza. Non è stata accolta, invece, l’opposizione del Comitato Salute e Vita che – con apposito ricorso – aveva chiesto la sospensione di ogni decisione perché qualsiasi parere legato all’Aia deve essere subordinato a quello di Valutazione di impatto ambientale perché la fabbrica sorge in un sito d’interesse comunitario. Intanto in via dei Greci, si dovrà anche provvedere a rispondere ai rilievi dell’Arpac che hanno motivato il provvedimento della Regione Campania – poi annullato in via cautelare dal Tar – di chiusura della fabbrica per 45 giorni. Stando ai risultati dell’ultimo sopralluogo dell’Arpac, lo scorso mese di luglio, è emerso che solo una delle nove Bat (Best Available Technology, ovvero le più innovative tecnologie antinquinamento) è stata applicata, quella relativa all’utilizzo di sistemi di chiusura e isolamento rispetto ai livello di emissione sonora mentre sono risultate “parzialmente applicate” le altre. A cominciare da quelle relative allo stoccaggio dei rottami ferrosi, alla raccolta del percolato e allo stoccaggio separato di vari tipi di residui e rifiuti per favorirne il corretto riutilizzo, riciclo o smaltimento. Non solo: quanto alla captazione e al trattamento delle emissioni prodotte nelle fasi di taglio dei dispositivi di colata, granigliatura e sbavatura dei getti, secondo i tecnici dell’Arpac «persiste la presenza di vapori all’interno dei luoghi di lavoro». Fonte: La Città di Salerno

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