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Fonderie Pisano, nessun reato penale: assolti vertici e tecnici. Condanna per il pagamento di 11mila euro alle associazioni costituitesi nel processo Attualità Primo piano 

Fonderie Pisano, nessun reato penale: assolti vertici e tecnici. Condanna per il pagamento di 11mila euro alle associazioni costituitesi nel processo

Nessun profilo penale perchè il fatto non costituisce reato e il fatto non sussiste, assolti dal gup del Tribunale di Salerno Mariella Zambrano,  i vertici delle Fonderie Pisano e i tecnici. Stabilito il pagamento di 11mila euro, a testa e in separata sede, per le associazioni (tra cui il Codacons) che si sono costituite nel procedimento con il rito abbreviato. Stabilito anche un ulteriore pagamento di 3840 euro per altri sodalizi. La Procura aveva chiesto una condanna penale di un anno e mezzo di reclusione.

A processo ci’erano gli imprenditori Guido, Ugo e Renato e Ciro Pisano, il funzionario pubblico Antonio Setaro e l’ingegnere Luca Fossati. Questi ultimi due, secondo l’impianto accusatorio, avrebbero procurato ai titolari delle Fonderie «un ingiusto vantaggio patrimoniale, consistente nel rilascio del decreto Aia, sia perché illegittimo, sia perché fondato su documenti contenenti false attestazioni».

Agli imprenditori e componenti del consiglio di amministrazione erano stati contestati reati di tipo ambientale.

 IL COMITATO SALUTE E VITA: “NON E’ UN GIORNO DI GIUSTIZIA PIENA”

“Nello specifico, la condanna riguarda il reato p.p. dall’art. 110 c.p., 81 c.p. e art. 256 d.lgs 152/06, perché Pisano Guido, Pisano Renato, Pisano Ciro, Pisano Ugo “agendo nelle qualità sopraindicate ed in concorso fra loro, gestivano e smaltivano illecitamente rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, non risultando tracciabili smaltimenti di emulsioni oleose prodotte dal trattamento di dilavamento dei piazzali, dischi abrasivi, polveri e particolato, limatura e trucioli di materiali ferrosi derivanti dalla sbavatura dei getti, soluzioni esauste degli impianto scrubber, fanghi da trattamento da acque reflue, inoltre gestivano e smaltivano illecitamente rifiuti costituiti da terre e anime di fonderia usate, utilizzandole, quale materiale di riempimento, ai fini della realizzazione di un basamento in calcestruzzo armato delle dimensioni di circa 80 mq ed ancora gestivano illecitamente i rifiuti prodotti in violazione dei requisiti prescritti per il deposito temporaneo, omettendo di indicare il codice CER, lo stato fisico e le caratteristiche di pericolosità”.

“La condanna, oggi, nei confronti dei Pisano per reati ambientali comunque molto gravi, come quello dello smaltimento di rifiuti speciali, non fa altro che confermare la condotta scellerata tenuta negli anni da questa fabbrica, a danno della popolazione della Valle dell’Irno e non solo. Non siamo pienamente soddisfatti perché, per alcuni reati, sono stati assolti ed invece ci aspettavamo che venissero condannati per tutti i capi di imputazione, ma comunque lo smaltimento illecito di rifiuti non è certo un reato di poco conto e, soprattutto, è già rintracciabile in altre precedenti condanne a loro carico. Aspettiamo di leggere le motivazioni sia sulla condanna che sull’assoluzione, ma sottolineiamo il fatto che, questa di oggi, è l’ennesima conferma che le fonderie Pisano inquinano ed avvelenano l’ambiente e rendono infernale la vita dei cittadini. Auspichiamo che, alla lettura delle motivazioni, la Procura faccia ricorso in appello, affinché il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione, venga rispettato anche nella Valle dell’Irno. Ringraziamo profondamente, dal cuore, a nome dell’Associazione e di tutti i cittadini che quotidianamente ci segnalano l’odore nauseabondo e le polveri sottili provenienti dalla fonderia, il nostro avvocato Fabio Torluccio, che ha seguito i Comuni e le Associazioni. Non è un giorno di giustizia per la popolazione perché non è giustizia piena, ma è la conferma di quanto, l’Associazione ed il Comitato Salute e Vita, denunciano da decenni. Non ci fermiamo, andremo avanti per ottenere giustizia piena e per far emergere tutta la verità. Questa è solo una tappa, una piccola vittoria di una lunga battaglia che terminerà solo quando verrà fuori tutta la verità su ciò che hanno compiuto i Pisano”, conclude il presidente Lorenzo Forte.

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