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Estorsioni e minacce, arrestato a Bologna 52enne di Capaccio Cronaca 

Estorsioni e minacce, arrestato a Bologna 52enne di Capaccio

Minacce ed estorsione: in manette un ex imprenditore di Capaccio Paestum. Ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Bologna, sono stati i carabinieri della Stazione di Bologna Indipendenza, in collaborazione con quelli della Stazione di Capaccio Scalo, diretti dal luogotenente Giuseppe D’Agostino e coordinati a livello territoriale dal capitano Fabiola Garello . Si tratta di P.G., 52 anni, congiunto della nota maga Iside, impegnato in passato nel settore automobilistico. Il provvedimento restrittivo è scaturito da una serie di denunce presentate all’Arma da alcuni familiari della moglie, residenti nel capoluogo romagnolo, per un presunto prestito che l’uomo avrebbe operato a favore di tali persone, proprietari di un ristorante nel Bolognese, e che poi gli stessi non avrebbero onorato.

Si parla di cifre importanti, a sei zeri. A quanto pare le minacce reiterate venivano espresse telefonicamente, in quanto il soggetto, che ora dovrà discolparsi, stava scontando un altro provvedimento restrittivo. Numerose le richieste di restituzione del presunto prestito che hanno portato ad una serie di denunce, a seguito di riscontri delle indagini, maturate poi nell’arresto. Il 52enne era già stato raggiunto in passato, infatti, da un altro provvedimento restrittivo. In un primo momento, a seguito di denuncia, qualche anno fa era stato colto da divieto di avvicinamento alla consorte. Restrizione che però non aveva rispettato e per questo motivo era finito agli arresti domiciliari.

Da poco aveva scontato la pena, quindi era tornato libero, quando è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare per estorsione e minacce. Presunto reato che ha portato il giudice a disporre ad un nuovo provvedimento restrittivo e quindi ulteriormente agli arresti domiciliari. Sarà ora il processo a dover chiarire se effettivamente il prestito era stato operato e in che termini.

Molto probabile che il denaro, qualora mai fosse esistito, sia passato di mano in mano, senza lasciare tracce sui conti correnti, ma gli investigatori stanno cercando di comprendere anche eventualmente la provenienza di questi soldi, qualora effettivamente ci fosse stato lo scambio. Una somma che supera il milione di euro, ma si dovrà comprendere come siano stati incamerati dal 52enne. Tutte informazioni che sono frutto di approfondimento da parte delle due Stazioni dell’Arma per fare luce sull’intera vicenda. A chiudere il puzzle serviranno senz’altro le testimonianze delle due parti in causa, che dovranno poi ovviamente comparire davanti al giudice per chiarire le proprie ragioni.

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