Elezioni e referendum, il rinvio tra ottobre e dicembre
Tutto rinviato ad ottobre. O a dicembre. Sia il referendum sul taglio dei parlamentari che le elezioni amministrative di primavera sono slittate al prossimo autunno a causa dell’emergenza coronavirus. E’ la decisione verso la quale si avvia Palazzo Chigi, sebbene non sia stata approvata nel consiglio dei ministri di ieri (come invece sembrava in un primo tempo) che ha varato il decreto liquidità e i provvedimenti per la scuola. Di fatto le congetture di un rinvio molto più lungo di cui si parlava con insistenza nei palazzi sin dai primi di marzo si stanno per avverare. Erano sette le Regioni attese alle urne: Veneto, Liguria, Campania, Toscana, Marche, Puglia e Valle D’Aosta. Quest’ultima, dopo le dimissioni del presidente Fosson coinvolto in un’inchiesta, avrebbe dovuto essere la prima ad affrontare il test elettorale, il 19 aprile. E oltre mille i Comuni, tra cui quindici capoluoghi di provincia e quattro di regione: città come Venezia, Reggio Calabria, Trento, Bolzano, Arezzo e Viareggio in cui si dovranno eleggere i nuovi sindaci.