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EBOLI, DI BENEDETTO: “LA INADEGUATEZZA DI CARDIELLO ANCHE A COMPRENDERE LE PAROLE DI DE IESU” Politica Provincia Provincia e Regione 

EBOLI, DI BENEDETTO: “LA INADEGUATEZZA DI CARDIELLO ANCHE A COMPRENDERE LE PAROLE DI DE IESU”

“L’ultimo post di Damiano Cardiello sul suo social mi lascia dapprima
perplesso e poi basito ma con la convinzione che se prima pensavo non
fosse idoneo a candidarsi alla guida di una Città, oggi sono consapevole
che non sia idoneo nemmeno a comprendere politicamente e, forse anche
giuridicamente, le parole del Commissario, in alternativa dovrei
ritenere che le sue interpretazioni sono volutamente errate e
mistificate per fare una sterile propaganda pro domo sua”, è quanto afferma Cosimo Pio Di Benedetto candidato a sindaco di Eboli.

“Vorrei soffermarmi, per il momento, su 4 punti del suo post. Ci sarà
tempo, anche con confronti pubblici, per chiarire, in termini
comprensibili per Cardiello, a tutti le esatte dinamiche di tutti i
fatti esposti dal Commissario e quali siano le soluzioni, competenze e
le attribuzioni di responsabilità in un Ente:

1) In primo luogo egli parla di un disastro per le casse del Comune di
Eboli derivante dall’amministrazione 2015-20 (l’aspetto temporale ignoto
a Cardiello ma importante), che lui avrebbe contestato in un consiglio
“infuocato” (mischiare pere e mele è il gioco degli arruffoni che creano
confusione), contestando anche mie asserzioni circa le risultanze della
Corte dei Conti trasmesse nel 2021 ma relative agli anni pregressi.

Ebbene il Commissario (tutti possono ascoltarlo e comprenderlo, tranne
forse il buon Damiano), ha premesso che è merito della passata
amministrazione, non suo, l’opera di risanamento dei conti ed osservanza
del riequilibrio pluriennale (del 2013 ma con adempimenti e limitazioni
ricadute sul 2015-2020). Una opera di risanamento e attività correlate
definite efficaci e riconosciute come valide e proficue proprio nel
marzo 2021 dalla Corte dei Conti (vi è documento della Corte contabile e
filmato che attesta ciò).

Ergo il buon Damiano non ha capito le parole di De Iesu e forse non ha
nemmeno letto i bilanci e la relazione della Corte dei Conti. Per cui la
farsa ha un unico e solitario attore, lanciatosi in un monologo
dell’assurdo, ed è Cardiello, con la “D”.

2) Soffermiamoci invece sui debiti, che il caro Cardiello individua come
debiti fuori bilancio
Il Commissario in realtà espone diverse situazioni:

a) sentenza di condanna in favore della Ladurner (gestione dell’Impianto
di Compostaggio) per mancati pagamenti di somme dovute;

b) sentenza di condanna per indennità in favore di dipendente, per una
rimozione di 20 anni orsono (sicuramente non si tratta di
amministrazione 2015-20 ma per questo rimando anche ad altro
approfondimento perché interessa anche altri soggetti);

c) somme dovute alla Ladurner per una clausola contrattuale del
contratto del 2014 (sicuramente non è amministrazione 2015-20);

d) pagamento alla Ladurner di mezzi e beni mobili, che si accollerà il
nuovo gestore (sicuramente non vi saranno esborsi ma di certo non
dipende condizioni contrattuali da amministrazione 2015-2020).
Ancora una volta però il fruttivendolo Cardiello e forse anche qualche
altro suo collega impegnato nel giornalismo, pesa mele e pere insieme.

Facciamo ordine solo per quanto riguarda il punto “a” visto che il resto
si spiega da solo.

Il Commissario illustra che, per contratto, bisognava pagare quasi cento
euro, tanto è vero che il Tribunale ha riconosciuto la fondatezza della
richiesta della Ladurner, e che l’ambito gestionale (il Commissario dice
che non c’entra la politica) avrebbe pagato circa la metà ma non
consacrato la legittimità di questa azione.

Orbene, salvo possibilità di Appello, la cui valutazione è demandata
agli Uffici, la sentenza definisce un obbligo contrattuale dell’Ente e
qualsiasi altra e diversa pattuizione avrebbe dovuto avere il consenso
delle due parti contrattuali (sempre gestionali e mai politiche).

Ergo il Tribunale ha solo sancito che occorreva osservare le condizioni
contrattuali. Si verificherà, in seguito, se vi fossero le condizioni
per gli uffici di imporre condizioni diverse.

Tale sentenza deve essere trasmessa alla Corte dei Conti, come fatto per
ogni debito fuori bilancio (il Cardiello con la “D” dopo dieci anni di
consigliere comunale queste cose dovrebbe ben saperle).

Quanto alle ulteriori richieste della Ladurner, legate ad una condizione
contrattuale determinata nel 2014, debbo ad onor del vero dire che nel
2014 io non ero in amministrazione mentre lo era Cardiello con la “D”.

Ergo il Cardiello Damiano non comprende nemmeno la differenza tra una
sentenza ed una richiesta, perde di vista l’aspetto temporale (altri vi
erano 20 anni orsono per la sentenza del dipendente e altri vi erano,
compreso lui, nel 2014 per le istanze della Ladurner) onde insinuare
dubbi nella comunità ebolitana, al solo fine di denigrare avversari
politici.

3) Il Cardiello, però, nella sua veste di attore si supera ogni volta!
Quando noi affermavamo che molte cose non erano possibili per carenza di
organico, sghignazzava.
Orbene il Commissario con la franchezza che lo contraddistingue
rappresenta che la pianta organica è sotto di cento unità e che molte
cose non sono fattibili per mancanza di personale.

Debbo, però, rimarcare che Cardiello, nonostante fosse fisicamente nel
Consiglio, forse non comprendeva bene gli atti che doveva esaminare e a
cui votava di NO (anche per le nuove assunzioni).
Per tutto il nostro mandato è stato presentato sempre il fabbisogno del
personale, con programmate assunzioni, che sono state decine e decine,
relative a tutti i settori, sin dal 2015-2016, allorquando per prima
cosa si ottemperò alla normativa circa la proporzione di presenza di
categorie protette.

Giova però ricordare che prima del nostro insediamento le assunzioni
erano bloccate ed essendo in regime di riequilibrio l’Ente ancor oggi è
limitato finanziariamente nelle assunzioni e deve ricevere sempre il
nulla osta del MEF.

Altro che lettera morta!.

Ergo il buon Cardiello non ha capito (dopo 10 anni di consigliere)
nemmeno come funzionano le assunzioni nell’Ente né ricorda quante ne
siano state fatte.

4) Cuc
Il Commissario ha ritenuto di voler aderire ad altra CUC. Nulla
quaestio. Sono scelte amministrative.
Lo stesso Commissario nella conferenza stampa rappresenta che si era in
scadenza e si è voluto fare questa scelta.
Cardiello sostiene che la determinazione adottata sia migliore e più
economica.

Orbene Cardiello dovrebbe sapere che la C.U.C. Sele- Picentini ha
l’adesione di 23 enti, quella scelta di 3.
Giova precisare che la normativa che disponeva il ricorso alla Centrale
Unica di Committenza aveva come ratio il riferimento a soggetto
specializzato proprio perché sviluppava una moltitudine variegata di
bandi, con espletamento delle gare.

Orbene è logico che bandi e gare per 23 enti siano maggiori di numero di
bandi per 3 enti e che questo dovrebbe comportare una maggiore
specializzazione in capo ad un soggetto. Vedremo!
Quanto al costo non mi è sembrato che il Commissario si fosse limitato
ad esporre una somma di 8.000 mila (vi è una sua ultima espressione che
lascia pensare a corrispettivi di volta in volta sulle gare a farsi ma
di questo avremo contezza dopo aver verificato il contratto).

Consiglio quindi al buon Cardiello e a chi strumentalizza anche il
Commissario, di ascoltare e leggere meglio, evitare di diffondere
notizie errate, facilmente contestabili ascoltando un video.

Giocare con i social, manipolando le notizie, è per bimbi che non hanno
altri argomenti.
Eboli ha bisogno di un candidato a Sindaco che programma il futuro non
di un racconta storie fantasioso, che omette e confonde luoghi, fatti e
date”, conclude Di Benedetto.

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