È on-line il blog di Cilento Tastes Racconta: una vetrina virtuale che riunisce storie, curiosità e aggiornamenti del Cilent
È online il blog “Cilento Tastes Racconta”, una piattaforma dove condividere la storia, le novità e tante curiosità sugli “Artigiani del Gusto” che hanno partecipato a Cilento Tastes, l’evento dedicato ai prodotti cilentani, che ha ospitato sia piccoli brand che marchi più affermati, spaziando dalle tradizioni antiche alle più recenti novità al Next-Ex Tabacchificio di Capaccio-Paestum. Questo blog, pensato come una vetrina virtuale, riunisce storie, curiosità e aggiornamenti su prodotti tipici cilentani, con l’obiettivo di valorizzare le tradizioni locali e le loro innovazioni, in attesa dell’edizione già confermata del 2025. Dalla pizza cilentana ai prodotti a base di latte di bufala, conserve, olio extravergine di oliva, pasta e dolci tradizionali, liquori, birre e vini, ogni produttore ha la possibilità di raccontare la propria storia, i processi produttivi e la passione che sta dietro a ciascun prodotto, creando un legame autentico e diretto con il pubblico. È un modo per dare continuità al progetto – come spiega l’associazione cilentoX100, che ha organizzato l’evento – e per creare un legame solido e continuativo in attesa dell’edizione di Cilento Tastes 2025. Ecco i protagonisti:
Uno dei focus principali, la pizza, dall’antica cilentana con farina di grano duro e lievito madre, cacioricotta di capra stagionato e pomodoro cotto aglio, olio e basilico, alle versioni con prodotti stagionali, presentata dall’Associazione Cilentum, fino alla pizza fritta “O battilocchio” con la classica forma a cono farcita con i prodotti del Cilento di Montì; anche la classica pizza fritta cilentana in degustazione da Ape Cilento e Sorelle Trotta che ha presentato anche le antiche zeppole cilentane, ancora tra i presenti la Pizzeria Panoramica di Giungano e Dieci Noni di Agropoli, con la sua rappresentativa pizza al padellino con stracciatella di bufala, alici di menaica, arancia candita, erba cipollina e peperoncino, e una particolare pizza in doppia cottura. Mentre, un’intera masterclass è stata dedicata all’Ammaccata cilentana con Cristian Santomauro tradizionalmente preparata con pomodoro cotto con la buccia, impasto fatto a mano nella madia di legno, lievito madre e poco sale, con una dimostrazione pratica sulla tecnica dell’impasto, focus sulle origini e sui grani antichi usata per la sua preparazione come carosella, risciola e saragolla, tra grano duro e tenero.
A rappresentare i prodotti a base di latte di bufala: La Dispensa di San Salvatore, con yogurt e cremosi, i primi certificati blockchain; il Caseificio Lettieri, con un’intera gamma di prodotti di bufala, e la ricotta servita in versione dolce con zucchero e topping di pistacchio e cioccolato. Il Caseificio Pucciarelli produttore di formaggi a pasta filata, di pecora e capra, tra cui il cacioricotta di capra cilentano stagionato. In degustazione anche la “mozzarella nella mortella” di Angelo Iannuzzi. Spazio anche all’olio con la linea Stilla di Agrioil Italian Farm e Oleum, Associazione Assaggiatori olio di oliva. Interessante anche la scelta dei vini: la Cantina Cilento, con 10 cantine del Consorzio Vita Salernum Vitae: Alfonso Rotolo, De Conciliis, Polito, Tempa di Zoe, Lunarossa Vini, Guerritore Vini, Rossella Cicalese, Cobellis, Donna Clara, San Salvatore, Azienda Agricola Natalia Magnoni, Tenuta Palaios. Poi Tenuta Conti di Anghirri con il Tocula 700 e Tocula 575; l’Azienda Agricola Scairato, con vini ottenuti da uve di Castel San Lorenzo e Felitto. Alessandra Srl di Acciaroli (Pollica) è una piccola, che coltiva Primitivo in biologico.
Interessante anche la proposta beverage: dal liquore al carciofo bianco di Pertosa, del ristorante Zi Marianna, utilizzato per il Carciofo Tonic e l’Americano al Carciofo all’Amaro Nives digestivo, con genziana, menta, anice, finocchio e angelica, mentre il Liquorificio Giovanni Picaro ha presentato liquori locali come il finocchietto ai fichi al liquore con cioccolato e rum. Il Microbirrificio Artigianale 84030 di Sanza, che per la produzione usa l’acqua pura del Monte Cervati, la cima più alta della Campania; il Birrificio IRIS, con birra artigianale biologica di Palinuro, e Le Essenze di Terry, con un infuso di finocchietto selvatico cilentano; poi Cilento Sapori della Terra ha presentato il terùn rum con melassa di fico, il gin lento con ginepro cilentano e succo di frutta al fico mentre Azienda Agricola Montecorice ha preparato il mir tonic con liquore a base di bacche di mirto raccolte a mano sulle colline di Montecorice, e in anteprima Old Tom Gin con lo Zenzeroncello di Paestum e il Gin Paestum un navy strenght con erbe mediterranee del Cilento: rosmarino, angelica, salvia, limone, arancia, il Birrificio La Nuda, l’Amaro delle Monache: rum, agrumi, caramello un omaggio alle monache del convento rilevato e trasformato in albergo ristorante. Tra i dessert, il Cannolo Cilentano, con crema pasticciera di Giungano, la Torteria Antonio Ventieri, Mario Greco azienda dolciaria, il Laboratorio, con gli antichi Nasprini cilentani e a “pizza roce”; Safira con la zeppola di Doglie e Dolci secchi cilentani.
Tra i ristoranti: La Tana della Sirena, Fabio De Luca Home Restaurant con la calamarata ai cannolicchi, Osteria Panta Rei, con la crespella di Paestum con ricotta, mozzarella e provola; Taverna Mastemilio, specializzata in cacciagione, all’evento con braciola, arrosticini e spezzatino di cinghiale con castagne; La Rana (Panuozzo & Birra) di Acciaroli (Pollica) e l’Osteria del Notaro, l’Osteria e prosciutteria con una tartare di carne con una bollicina. Tanti i salumi e specialità a base di carne, a partire dalla Macelleria Di Bello con porchetta al fiore di finocchio, salsiccia e lardo di maialino nero la “palatella cilentana” soppressata e salsiccione nobile cilentano. Il Mandriano, con i salumi artigianali presentati anche alla masterclass. Azienda agricola Tenuta Barone, allevamento allo stato brado di maiali neri e trasformazione carni biologiche, in degustazione la mortadella di cinghiale selvatico cilentano. Il Pastificio La Casereccia con la pasta artigianale con semola italiana di grano duro, il Tartufo del Cilento, e tra i brand più innovativi Hera nei Campi, che ha presentato tre varietà di riso (Magnum, Ebano e Rosae) coltivate nella piana del Sele in collaborazione con l’Università Federico II. Ospite a Cilento Tastes La Pro Loco Montoro con la pasta alla genovese. Ampia la scelta dei prodotti tipici come il Pastificio del Golfo prodotto selezionato da Cardan, e Valitutto Sottoli tra i prodotti più identificativi la verza sott’olio e le olive schiacciate; Natura Sotto Vetro è un laboratorio artigianale che ha presentato sottoli, marmellate e passate di pomodoro.
Per l’indotto Horeca: Ice Block, la fabbrica del ghiaccio, ha proposto colorate macedonie di frutta, cocktail in uno stand allestito con sculture di ghiaccio; Sacar Forni punto di riferimento nell’horeca per le attrezzature professionali, mentre Brugno Project, distributore di pasticceria e gelateria dal cuore del Cilento, ha offerto una pinza rivisitata in stile cilentano, con formaggi di bufala, sottoli, salumi cilentani e un dessert a base di ricotta di capra e fico bianco del Cilento, il gelato allo zafferano di Caselle in Pittari e un tris con ricotta di bufala. Gusti Mediterranei con una ricca selezione di prodotti tra cui creme di broccoli, zucca, carciofi e una selezione di birre artigianali tra cui, La Splendida prodotta con grano Senatore Cappelli coltivato nel Cilento. Oltre il food, spazio ad eccellenze come Apollo & Dafne che ha presentato prodotti per la cura del corpo e per il benessere, l’azienda pone particolare attenzione alla coltivazione della Lavandula Angustifolia “Hidcote Blue”. Silvia Ceramica di Feo ha esposto manufatti in ceramica realizzati a mano, che traggono ispirazione dalla storia e dalla cultura rurale del Cilento, rappresentando gli usi e costumi del passato. Inoltre, di grande interesse è stata la proiezione del docufilm I Cilentenari, uno spaccato sul lato umano del Cilento, che mette in connessione diversi elementi, come la dieta mediterranea, la longevità e i volti della popolazione locale. Il film è stato introdotto dal regista Andrea D’Ambrosio e da Giovanna Voria, ambasciatrice della dieta mediterranea.