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Dopo Imperiale scacco al fidato collaboratore Raffaele Mauriello a Dubai Cronaca Italia e Mondo Provincia e Regione 

Dopo Imperiale scacco al fidato collaboratore Raffaele Mauriello a Dubai

La polizia di Dubai ha rivelato  i dettagli dell’arresto del narcotrafficante italiano Raffaele Imperiale, arrestato lo scorso 4 agosto  e quello di Raffaele Mauriello suo fidato collaboratore arrestato 10 giorni dopo.

L’arresto da parte delle autorita’ degli Emirati al termine delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli e condotte dal Gico di Napoli e dalla Squadra mobile della Questura di Napoli, con il supporto dei Servizi centrali della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. L’agenzia di stampa emiratina “Wam”, ha ripreso le dichiarazioni del capo della polizia di Dubai, il generale Abdullah Khalifa al Marri, che ha annunciato l’arresto anche del braccio destro di Imperiale, Raffaele Mauriello.

“L’arresto di Imperiale e del suo braccio destro e’ avvenuto dopo un periodo di stretta sorveglianza da parte di una squadra di investigatori della polizia di Dubai”, ha affermato il generale Khalil Ibrahim al Mansouri, assistente del comandante in capo per gli affari investigativi di Dubai. Secondo quanto dichiarato dalle autorita’ emiratine, Raffaele Imperiale utilizzava un falso nome, Antonio Rocco, per nascondere i suoi spostamenti quotidiani.

“Grazie alle ultime tecnologie nel campo dell’intelligenza artificiale, i nostri ufficiali hanno seguito gli spostamenti di Imperiale e fatto irruzione nella sua casa sequestrando ingenti somme di denaro, orologi e altri oggetti di valore tra cui diversi dipinti”, ha dichiarato il direttore del dipartimento investigativo criminale presso la polizia di Dubai, Jamal Salem al Jallaf, il quale ha evidenziato che Imperiale e Mauriello saranno trasferiti alla Procura generale che si occupera’ della loro estradizione in base agli accordi internazionali esistenti.

“Ha spiegato la polizia di Dubai: “Imperiale si assicurava di utilizzare diverse auto per nascondere i suoi spostamenti quotidiani. Ha anche scelto di vivere in una casa isolata con un punto prospiciente per monitorare coloro che gli si avvicinano, e ha evitato intenzionalmente di registrare un indirizzo preciso per fuorviare le autorità e rimanere nell’ombra”.

 

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