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“Dio è Amore e non ci lascerà soli”,  il messaggio di don Antonio Agovino alla comunità di Sarno Provincia e Regione 

“Dio è Amore e non ci lascerà soli”, il messaggio di don Antonio Agovino alla comunità di Sarno

“Dio è Amore e non ci lascerà soli”, il messaggio di don Antonio Agovino alla comunità di Sarno.
“Carissimi Fratelli e Sorelle, mi rivolgo in modo particolare a tutto il popolo di Dio che abita nella città di Sarno: in questo
tempo così delicato e senza precedenti, alziamo lo sguardo verso il Cielo infinito, perché è da lì che scende la Benedizione di Dio Nostro Padre. Sento ardere forte nel mio cuore il desiderio di farvi pervenire questo breve messaggio di Speranza, come una sorta di “balsamo per tante ferite”, una luce in mezzo a questa valle di lacrime. Grazie ai sacrifici dei nostri avi – basti pensare ai nostri nonni e/o bisnonni che hanno vissuto sulla loro pelle la drammaticità della guerra, le carestie, le pestilenze, la fame – abbiamo ricevuto in
eredità questa nostra meravigliosa città, Sarno che sta morendo giorno dopo giorno. Non possiamo abbandonarci al pessimismo di fronte a questa emergenza sanitaria, a questa pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero, anzi dobbiamo farci messaggeri di Speranza
attraverso la Bellezza della Parola del Vangelo, assumendo uno stile di vita attento e improntato alla Prudenza e alla Delicatezza verso le categorie più vulnerabili e fragili: gli anziani, i malati, i carcerati, i poveri, gli emarginati, i bambini e tutti coloro che sono alle prese con questo contagio virale, invisibile, sconosciuto, violento, rapido, mortale. Dobbiamo essere capaci di entrare nelle vite degli altri con dolcezza, “in punta di piedi”, donando una tenera carezza che faccia sentire ristorati e meno soli nella battaglia contro questo nemico
spietato e subdolo, che costringe alla chiusura forzata e all’isolamento anche all’interno dello stesso nido familiare. Inoltre, non dimentichiamoci di sostenere le famiglie e in modo particolare tutti coloro che non hanno più la sicurezza economica, i commercianti, gli operai e i lavoratori tutti che si trovano a vivere ore incerte di angoscia e di rabbia. Le piazze sono in rivolta e nell’aria si odono grida di disperazione. Rischiamo una guerra civile, ma la violenza non risolverà la situazione, genera solo ulteriore morte e inquietudine. Non dobbiamo cedere al gioco del demonio che vuole vederci distrutti, logorati fisicamente e spiritualmente. Aiutiamoci e sosteniamoci vicendevolmente in quella Gratuità che ritroveremo un giorno davanti a Gesù. “Tutto quello che avete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.” (Mt. 25, 40). Offriamo tutta questa sofferenza in suffragio delle Anime del Purgatorio, specialmente
quelle più dimenticate, e di tutti i Santi in Paradiso, che tra non molto ricorderemo, con gesti di Carità. Dicevano i nostri antenati: “Frisc e sulliev a chell anime ru Purgatorio!”

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