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Detenzione e spaccio di stupefacenti: la normativa L'Avvocato risponde 

Detenzione e spaccio di stupefacenti: la normativa

Il nostro giornale ha dato, di recente, notizia dell’arresto di un 47enne di Pagani, trovato in possesso, per spaccio, di un notevole quantitativo di sostanze stupefacenti. L’articolo terminava con una frase che lascia, purtroppo, tanti quesiti e dubbi aperti: “sarà il giudice a decidere”.

Questo è uno dei tanti punti dolenti della nostra martoriata società: il riscontro giudiziario spesso non consono e punitivo, nei confronti di personaggi abituati a delinquere e colti, anche, in flagranza di reato. Quante volte si è auspicato che nel nostro paese venissero finalmente applicate pene e sanzioni che assicurassero una giusta pena a chi delinque: ma lo abbiamo visto accadere troppo poco spesso e, nella maggior parte dei casi, il delinquente abituale continua la propria attività, o dopo un patteggiamento, o con lo sconto di pene minimali ed inadeguate.

Diamo uno sguardo panoramico a quali “dovrebbero” essere le sanzioni per tali reati. Il testo unico sugli stupefacenti, DPR 309/1990, è quello che ha dettato le regole del settore: interessante porre l’attenzione alla distinzione tra droghe leggere e pesanti, ai fini della conseguenza del reato di spaccio ed alla pena applicata, che era stabilita seguendo una specifica tabella che prevedeva prima sei e poi quattro diverse valutazioni sulle sostanze.

La legge 49/2006, detta Giovanardi, aveva ridotto solo a due il numero delle tabelle di valutazione, stabilendo pene di reclusione da 6 a 20 anni e multa da €26.000 a €260.000, abolendo, di fatto, la differenza tra le varie sostanze.

Nel 2014 la Corte di Cassazione ha sollevato questione di legittimità costituzionale e, tale eccezione, è stata accolta dalla Suprema Corte, che ha dichiarato l’illegittimità della modifica della normativa.

Oggi, dopo tanto tribolare, è tornata la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, che era stata abolita dalla Legge Giovanardi. La condanna per il reato di spaccio o il conseguente patteggiamento comportano la confisca delle sostanze, e sono previste pene minori per reati di lieve entità. È punita anche la coltivazione di piante da cui siano ricavabili sostanze stupefacenti.

Il problema vero è che, se anche si elimina qualche piccolo spacciatore, c’è una lunga fila di giovani disillusi, pronti a prendere il suo posto.

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