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Denunciò i suoi usurai, ora l’azienda Buonotourist di Salerno è fallita Cronaca Primo piano 

Denunciò i suoi usurai, ora l’azienda Buonotourist di Salerno è fallita

La Buonotourist Tpl non c’è più. Una sentenza del Tribunale civile di Salerno l’ha dichiarata fallita accogliendo l’istanza dell’Agenzia delle entrate, che dalla srl del trasporto pubblico locale rivendica un credito di oltre 11 milioni di euro. Ma non è tutto: gli importi potrebbero aumentare se lo Stato deciderà di agire anche su altre società del gruppo Buonocore, nei confronti del quale la stessa Agenzia calcola di aver maturato crediti per un totale di oltre 29 milioni tra capitale, interessi e sanzioni. Così il gruppo aziendale fondato nel 1948, che oggi porta i suoi bus in lungo e in largo per la Campania e si proietta anche all’estero, rischierebbe di andare alle corde, nonostante una domanda di accesso al fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura che l’imprenditore Gerardo Buonocore ha presentato nel lontano gennaio del 2006.

La sentenza che ha dichiarato il fallimento ha respinto la seconda proposta di concordato preventivo che la Buonotourist Tpl aveva presentato nello scorso novembre, subito dopo aver rinunciato a quella depositata nel 2016 e su cui era già stata aperta la procedura di revoca dell’ammissione a seguito di una relazione del commissario giudiziale. In quella relazione – si legge in sentenza – si prospettavano vicende societarie significative «e per questo comunicate alla Procura della Repubblica per quanto di eventuale competenza». In corso, poi, ci sono altri due procedimenti civili, con cui sempre l’Agenzia di riscossione chiede la revocatoria di cessioni aziendali che ritiene espressione di «un unico disegno teso a svuotare completamente Buonotourist Tpl da ogni bene e/o attività », pregiudicando i diritti dei creditori.

Tutto inizia nel 2011 con la scissione della Buonotourist srl nella nuova Buonotourist Tpl srl, che subentra nei contratti

di affidamento del trasporto pubblico con la Provincia di Salerno. All’epoca, secondo la ricostruzione di Agenzia delle entrate, Equitalia (a cui l’Agenzia è subentrata)era già creditrice nei confronti della Buonotourist srl per più di dieci milioni, a cui si è poi aggiunto il credito nei confronti della Tpl. Quest’ultima, a sua volta, ha ceduto nel 2013 ad Autolinee Buonotourist il ramo d’azienda per il trasporto pubblico (e con esso i 42 autobus che servono per realizzarlo) e alla neonata “Immobiliare Buonocore” il patrimonio immobiliare costituito da un fabbricato sito a Castel San Giorgio. Quando, nel giugno del 2015, la Buonotourist Tpl è stata cancellata dal registro delle imprese, l’agenzia di riscossione ha deciso di accelerare chiedendo la revocatoria di scissione e cessioni e presentando, nel marzo 2016, il ricorso di fallimento. Quella cancellazione è poi stata annullata, su richiesta della stessa debitrice, ma la procedura è andata avanti. Fino alla sentenza. L’entità del debito erariale è in buona parte contestata dall’azienda, e la dichiarazione di fallimento potrà essere impugnata in appello, ma intanto l’Agenzia ha messo sul tavolo un totale di quasi trenta milioni di presunti crediti, spiegando così le ragioni per cui né le altre società del gruppo e nemmeno la persona fisica dell’imprenditore potevano bastare per fare da garante alla nuova proposta di concordato. Se e quando lo Stato deciderà di esigere l’intera cifra non lo si sa; intanto Buonocore continua ad aspettare una risposta sulla richiesta di accesso al fondo di solidarietà e va avanti di proroga in proroga nel beneficio della sospensione delle procedure esecutive, mentre il processo ai presunti usurai (a cui sarebbe ricorso per fare fronte ai ritardi nei pagamenti pubblici) è ancora in corso. (fonte: lacittadisalerno.it)

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