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“Cura Italia”, Lucia Vuolo contesta il decreto del Governo Conte per fronteggiare l’emergenza Coronavirus Politica 

“Cura Italia”, Lucia Vuolo contesta il decreto del Governo Conte per fronteggiare l’emergenza Coronavirus

“Infermieri, agricoltori, balneari, esercenti, artigiani, commercianti. La domanda è sempre la stessa: come mai io non ci sono? L’ultimo decreto del Governo pensato per “curare l’Italia” non risponde a quelle che sono le richieste dei cittadini”. Così l’europarlamentare della Lega, Lucia Vuolo, sulle misure inserite dal Governo nel “Cura Italia”: “Tutti i giorni ricevo telefonate e messaggi per avere risposte concrete e non temporanee. Concrete perché se non guadagni non puoi comprare cibo o pagare il mutuo, temporanee perché se dai 600 euro come sostegno non puoi darlo solo a marzo. In questo modo, come si pensa di dare una mano agli imprenditori, agli artigiani, a chi porta a casa i soldi? Non puoi uscire perché rischi il contagio per te e per la tua famiglia, ma se non esci non puoi guadagnare. E se non puoi uscire e quindi non puoi guadagnare, com’è possibile che edicolanti, pescatori, giornalisti, baristi, ristoratori e tutti gli altri precari siano stati dimenticati? Siamo tutti reclusi in casa, ci hanno limitato le proprie libertà per tutelare la salute di tutti, ma non certo per essere presi in giro. Concordo con Matteo Salvini, è necessario migliorare il decreto. Così non va». Vuolo si sofferma anche sullo svuotacarceri: “Il Governo ha forse dimenticato la tutela dei propri cittadini? Ultima considerazione: dove sono finiti i Comuni e i sindaci? Se il pagamento delle tasse viene posticipato, e se quelle tasse servono a pagare i servizi quotidiani dei Comuni, come faranno i sindaci a garantire quei servizi se le tasse non arrivano, a maggior ragione se i propri cittadini non ce la fanno a pagarle?”

mm

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