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Crisi turismo, l’Abbac chiede alla Regione un pacchetto di incentivi per il turismo Attualità Economia 

Crisi turismo, l’Abbac chiede alla Regione un pacchetto di incentivi per il turismo

Consentire deroghe e detassazioni per i possessori e proprietari di immobili destinati ad attività ricettive extralberghiere, applicano il modello degli accordi territoriali, già vigenti in alcune città come per Napoli, consentendo la sospensione delle scie amministrative per favorire la sottoscrizione di contratti transitori di locazione per utenti come lavoratori e studenti che possano ottenere incentivi e credito di imposta per l’applicazione di tali contratti.
Chiesto un pacchetto di incentivi per la promozione del turismo di prossimità , con bonus vacanze integrativi, detassazioni per un anno per chi svolge attività ricettiva e supporto per favorire aggregazioni ricettive e turistiche e garantire servizi. E un contributo una tantum per le famiglie.

E’ quanto è stato proposto dall’Abbac l’associazione dei bed and breakfast, affittacamere, case ed appartamenti vacanze della Campania con una nota formale inviata al capo gabinetto dellla presidenza della Regione, agli assessorati regionali all’urbanistica e al turismo e al sindaco e assessori del Comune di Napoli.

“Il turismo è crollato, la stagione è ormai compromessa e i gestori sono senza alcun reddito – dichiara il presidente Agostino Ingenito – Molti proprietari si rifiutano di rinegoziare contratti e il rischio è una patologia tra cause, ricorsi e sfratti, considerato che molti gestori non vogliono rinunciare al contratto considerati gli investimenti sostenuti nel tempo tra ristrutturazioni e riadeguamenti ad uso ricettivo”.

Per la prima e storica associazione di categoria del settore appare necessaria una sinergia e che le istituzioni si pongano all’ascolto anche per garantirsi di recuperare una parte dei tributi che non potranno essere riscossi a seguito del drastico calo della domanda turistica e che probabilmente proseguirà fino al 2021.

“Auspico buon senso dei nostri amministratori che sinora hanno eluso qualsiasi nostra richiesta di aiuto per migliaia di famiglie, che sono prive di qualsiasi sostegno – continua Ingenito – E’ vero che molte tipologie ricettive erano integrative del reddito, ma è ingeneroso e bieco non ammettere che gli importanti flussi turistici che si erano riversati sul territorio regionale avevano garantito una perequazione sociale, garantendo inoltre incassi milionari di tributi speciali e tasse di soggiorno per centinaia di enti locali”.

L’associazione auspica dunque che alla fase emergenziale segua ora una stagione di azioni condivise per evitare rischi seri di tenuta sociale e favorire azioni condivise con la filiera turistica pesantemente colpita con questa epidemia.

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