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Crisi governo, Zingaretti: “Dovere chiedere fiducia in Parlamento” Attualità Italia e Mondo Politica Primo piano 

Crisi governo, Zingaretti: “Dovere chiedere fiducia in Parlamento”

Nei giorni della crisi di governo, “il Pd è una garanzia a tutela degli interessi nazionali”. Così il segretario Nicola Zingaretti, aprendo la Direzione del Partito democratico. “L’Italia ha diritto a una speranza e a una possibilità di rinascita”, ha detto ancora, sollecitando ad “aprire una fase di concordia, di metodo concertativo e di ascolto del Paese per compromessi alti”. Zingaretti ha poi sottolineto come “sarà opportuno, dopo il passaggio parlamentare, tornare in Direzione per valutate la situazione”. Un passaggio che servirà a “garantire trasparenza”, perché “è un dovere rivolgersi al Parlamento e chiedere la fiducia”.

“Bisogna garantire trasparenza affinché questa crisi arrivi e approdi all’interno di un percorso parlamentare“, ha quindi ribadito il segretario, spiegando come sia “il Parlamento che deve sancire o meno la fiducia nel dibattito che in quella sede deve svolgersi. La parlamentarizzazione della crisi è questa e, come hanno convenuto il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica, è quello il luogo in cui stabilire quali decisioni si dovranno assumere”.

Il leader dem ha poi sottolineato come “il Pd ha fatto di tutto per una vocazione unitaria con innovazione e responsabilità e per garantire al Paese una guida all’altezza e per i bisogni delle persone. Abbiamo fatto di tutto per scongiurare la crisi, abbiamo lavorato all’ultimo momento” e “l’apertura della crisi ha aperto una grave fattura che non abbiamo voluto e abbiamo fatto di tutto per scongiurare”.

“Stiamo ricevendo tantissimi messaggi di incoraggiamento per la nostra azione” nella crisi di governo, ha detto ancora Zingaretti, sottolineando “se non è chiaro, lo sconcerto che nel mondo intero ha provocato la notizia della crisi”, che porta a un “ritorno di una Italia che prima ha chiesto di investire sull’Europa e poi con una crisi di governo al buio rischia di aprire una fase incomprensibile”.

Il segretario rivendica poi come “noi per primi abbiamo condiviso con Iv, Leu e M5s l’esigenza di un rilancio dell’azione di governo per superare ritardi e fragilità di quanto avviamo realizzato. Rifiutando per primi il rischio immobilismo, noi abbiamo promosso il vertice del 5 novembre”. Ma una cosa è “rifiutare il rischio immobilismo” del governo come ha fatto il Pd, “altro è distruggere e aprire una crisi al buio che è l’opposto di migliorare l’azione del governo”.

“Se non si rispettano le opinioni degli altri, avendo la presunzione di tenere in considerazione solo le proprie, allora viene meno la fiducia e la possibilità di lavorare insieme”, ha sottolineato il leader dem. Zingaretti esclude poi il coinvolgimento della destra: “Ci sono dei punti di riferimento su cui lavorare, il primo è il rifiuto dell’ipotesi di coinvolgimento nel governo dal Paese delle forze della destra nazionalista e populista. Una strada non percorribile e non accettabile”.

Il presidente della Regione Lazio lancia quindi “un appello alle sensibilità liberali, democratiche e europeiste” in vista del passaggio del premier Conte in Parlamento. Zingaretti parla quindi di una “richiesta di assumersi le proprie responsabilità nell’interesse dell’Italia”. “Ci sono in Parlamento sensibilità democratiche, liberali, europeiste che possono unirsi e convergere con questo spirito, alla luce del sole e trasparente, vedremo quale sarà l’esito”, ha spiegato il leader del Pd

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