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crisi da coronavirus: la protesta silenziosa dei ristoratori di Ravello: luci dei locali accese e consegna chiavi al Comune Economia 

crisi da coronavirus: la protesta silenziosa dei ristoratori di Ravello: luci dei locali accese e consegna chiavi al Comune

Nella serata di martedì 28 aprile 2020 anche a Ravello i ristoratori hanno aderito al flash mob: “Risorgiamo Italia Day”, una manifestazione silenziosa organizzata in tutta Italia dal “Movimento Imprese Ospitalità” (insieme di più organizzazioni e associazioni del settore della ristorazione).
Questa iniziativa ha puntato ad accendere i riflettori su un problema ben preciso mosso al Governo affinchè potesse risolvere al più presto questo problema grazie anche alle  varie richieste fin qui fatte.

Ecco le richieste del Movimento Imprese Ospitalità:

– 1. Prestito garantito
Garanzia dello Stato e delle Federazioni del settore al 100% sugli affidamenti per il settore della ristorazione.
– 2. Annullamento e Riduzione delle Imposte
Annullamento del versamento di tutte le imposte dovute nel 2020 e 2021 (sia acconti che saldi) per tutte le imprese e persone che subiranno un impatto significativo nel bilancio aziendale o reddito personale al di sopra del 30%.
– 3. Pagamenti della PA
Liquidazione immediata, con possibilità di utilizzo oltre gli attuali parametri, dei crediti tributari (IVA, imposte, accise) sia a livello nazionale che locale come anche tutti i crediti che le imprese vantano con la Pubblica Amministrazione.
– 4. Sospensione dalla segnalazione in Centrale Rischi per le PMI
Spesso la segnalazione in Centrale Rischi rappresenta per l’azienda l’inizio di una spirale viziosa del credito. Un’eventuale crisi finanziaria transitoria con un istituto si estende anche agli altri. Sospendere la segnalazione permette di arginare le situazioni di crisi e l’impatto sul rating.
– 5. Sospensione DURC
In attesa di definire con certezza ambiti e termini di differimento o sconto delle imposte e dei contributi andrebbe avviato un periodo di almeno 6-12 mesi di sospensione negli aggiornamenti DURC per permettere a chi ha difficoltà nella liquidità, e quindi nei versamenti, di non perdere commesse, blocco dei pagamenti da PA e imprese private che pongono come condizione la regolarità del DURC.
– 6. Abolizione degli ISA relativamente alle dichiarazioni de i redditi anni 2020-2021
– 7. Rottamazione al 30% di notifiche ed avvisi da Agenzia della riscossione
– 8. Contributo a fondo perduto proporzionale alle perdite
Da calcolare per il periodo dei mesi di lockdown obbligatorio.
– 9. Credito di imposta al 60% ai proprietari immobiliari
Da erogare in cambio della rinuncia al canone di locazione nei mesi di chiusura e che adeguano il contratto con un ribasso del 35% per i prossimi 24 mesi
– 10. Iper ammortamento semplificato
Semplificazione dell’iper ammortamento per gli investimenti materiali e immateriali con eventuali procedure di verifica semplificata.
– 11. Bandi
I nuovi Bandi Europei, Regionali di futura pubblicazione dovranno essere emessi con i seguenti paletti: Sospensione del regime de minimis fino al 31 dicembre 2021, Assicurare di rendicontare costi di gestione (anche di personale e di servizi di outsourcing), erogazione contributi anche a imprese con DURC non in regola fino al 21 dicembre 2021.
– 12. Decreto Bersani- Visco
Eliminare il decreto affinchè si possa ritornare al contingentamento delle licenze
– 13. Revisione dei tariffe dei Tribiuti Locali
– 14. Revisioni delle accise sul costo dell’Energia
– 15. Contratto di Lavoro
Decontribuzione del costo del lavoro al fine di mantenere inalterata l’attuale occupazione.
– 16. Detassazione e Decontribuzione della 13 e della 14 mensilità
Annullamento dei contributi della bilateralità affinchè gli stessi possano aiutare le aziende e i lavoratori in maniera diretta.

Con l’ultimo decreto, che tra l’altro non ha ancora firmato il Presidente del Consiglio Conte, le imprese della ristorazione potranno riaprire i battenti dal 1 giugno. E se inizialmente la data era stata fissata al 18 maggio, con questo ulteriore prolungamento il settore della ristorazione, già in profonda crisi andrà andrà ancora peggio (dati aggiornati al 27 aprile parlato di 34 miliardi di euro di perdita, circa 50.000 imprese che chiuderanno e 350.000 nuovi disoccupati).

Dopo quasi due mesi di chiusura forzata questa sera alle 21.00 in punto si sono alzate le serrade di vari ristoranti che hanno simbolicamente riaccese le loro insegne, lasciando all’interno del locale un unico tavolo apparecchiato, tavolo che ovviamente era vuoto. A Ravello hanno aderito i ristoranti: Garden, Vittoria, Vecchia Cantina, Da Salvatore, Giardini Caffè Calce, Palazzo della Marra, Nino’s Pizza e i bar: Al San Domingo, Caffè Calce, Calce 2, Klingsor, Duomo Caffè, Il Panino.

Tra gli altri ristoranti della Costiera che hanno aderito alla protesta, Il Giardiniello di Minori e l’Acquapazza di Cetara.

Mercoledì si chiuderà il ciclo di protesta, infatti verranno consegnate ad i vari comuni di riferimento le copie simboliche delle chiavi del locali che hanno aderito a questa manifestazione.

Fonte ILVESCOVADO.it

 

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