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Covid e contagi, regioni a rischio e variante Omicron: la situazione in Italia Attualità Italia e Mondo 

Covid e contagi, regioni a rischio e variante Omicron: la situazione in Italia

L’Istituto superiore di sanità (Iss) nel report con i dati principali del monitoraggio della cabina di regia rileva che “l’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 155 per 100mila abitanti (26 novembre-2 dicembre) contro 125 per 100mila abitanti (19-25 novembre), dati flusso ministero Salute”. E l’Rt nazionale è ancora sopra la sopra epidemica. “Nel periodo 10-23 novembre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,20 (intervallo 1,12 – 1,28), al di sopra della soglia epidemica. E’ in diminuzione, ma ancora sopra la soglia epidemica l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,09 al 23 novembre contro Rt 1,15 al 16 novembre)” spiega l’Iss.

CONTAGI IN AUMENTO – “La situazione italiana vede un incremento dell’incidenza, salita a 155 casi in 7 giorni per 100mila abitanti. Si vede che anche in Europa il colore delle mappe si scurisce”, con “più zone e Paesi che cambiano colore con una intensità di circolazione più elevata. Alcuni Paesi hanno curve particolarmente significative”, mentre “l’Italia si colloca nella parte dove le curve crescono in maniera più contenuta” evidenzia il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, spiegando che “a livello regionale ci sono alcuni contesti dove la circolazione e l’incremento dei casi sono in aumento, in particolare nel Nord-est”.

“Le fasce di età più colpite sono quelle sotto i 20 anni ma anche tra 20 e 30 anni hanno una circolazione più elevata negli ultimi 7 giorni. Nelle fasce 12-19 anni o under 12 c’è crescita dei casi. E sebbene in misura limitata si verifica la necessità di ricovero” afferma Brusaferro. “In Italia – aggiunge – registriamo una continua crescita dei casi sintomatici e delle ospedalizzazioni”.

IN 4 REGIONI TERAPIE INTENSIVE SOPRA SOGLIA CRITICA – Quattro Regioni, al 2 dicembre, hanno superato la soglia critica del 10% dell’occupazione di posti letto in terapia intensiva da parte di pazienti Covid: Friuli (15%), Umbria (11%), Veneto (11%) e Provincia autonoma di Bolzano (14%). E’ quanto emerge dal monitoraggio quotidiano dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) che evidenzia, in generale, una curva stabile a livello nazionale (8%) con una certa disomogeneità regionale.

Per l’occupazione delle terapie intensive tre Regioni – Liguria, Marche e Lazio – sono sulla soglia del 10%. E sono sempre 3 le Regioni che, invece, hanno superato il limite del 15% previsto per i ricoveri in area non critica: il Friuli Venezia Giulia che resta al 23%, la provincia autonoma di Bolzano (20%) e la Valle d’Aosta (28%).

ECDC: IN ITALIA ATTESO AUMENTO CASI, RICOVERI E MORTI – Livello di preoccupazione 8,3 su 10, “molto alto”, per Covid-19 in Europa secondo l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Un quadro in cui l’Italia è fra gli 8 Stati (insieme a Estonia, Islanda, Malta, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia) che suscitano “moderata preoccupazione”, il livello inferiore in questo momento di quarta ondata in corso. Il nostro Paese, tuttavia, dovrà attendersi ancora nei prossimi giorni un aumento di casi, ricoveri sia in area medica sia in terapia intensiva e morti.

VARIANTE OMICRON – Intanto, mentre in Campania sono 7 i casi di variante Omicron (risultati positivi i tamponi eseguiti su 3 membri del nucleo familiare del cosiddetto ‘paziente zero’, casi che vanno ad aggiungersi a quelli dell’uomo, della moglie e dei due figli) si registra un primo caso in Veneto. A darne notizia è il presidente della Regione Luca Zaia. “La variante Omicron del Covid-19 è stata sequenziata per la prima volta in Veneto nei laboratori dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie – Izs” comunica il governatore. Si tratta di una persona di sesso maschile, residente nel vicentino, rientrata da un viaggio di lavoro in Sudafrica. Il paziente, che risulta vaccinato, è risultato negativo a un primo tampone fatto al rientro, ma, percependo alcuni leggeri sintomi, ne ha fatto un secondo, che ha dato esito positivo, evidenziando la variante Omicron (Adnkronos)

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