You are here
Covid 19, in Campania da febbraio 920 detenuti hanno lasciato il carcere Attualità 

Covid 19, in Campania da febbraio 920 detenuti hanno lasciato il carcere

In Campania, durante il lockdown, sono stati 4 i casi di detenuti che hanno contratto il coronavirus, a cui si aggiungono 3 del personale sanitario e 3 tra il personale di polizia penitenziaria. Sono i dati contenuti nel report annuale sullo stato delle carceri, illustrato dal Garante dei detenuti della regione Campania, Samuele Ciambriello.  Si  è passati da 7468 detenuti di febbraio, prima dell’emergenza covid, ai 6404 di oggi. Quindi in 920 sono usciti per diverse motivazioni o perché sono in attesa di essere giudicati o sono in detenzione domiciliare.
In Campania i primi casi di positività tra le persone detenute sono stati registrati ad aprile. Attraverso l’applicazione dei protocolli sanitari, molti alla prevenzione del contagio, il virus non si è diffuso in carcere, nonostante il tasso di sovraffollamento nelle carceri della Campania. L’emergenza sanitaria in ambito penitenziario è stata affrontata attraverso l’attuazione di collaborazione interistituzionali e multidisciplinari.

“Sovraffollamento, strutture obsolete, mancano figure sociali importanti come ginecologi e pediatri per le donne e le madri, mancano psicologi, psichiatri, educatori”. Questi i principali problemi evidenziati da Samuele Ciambriello, garante dei detenuti della Regione Campania, in occasione della presentazione in Consiglio regionale della relazione sulle attivita’ svolte nel 2019. “Il carcere di Poggioreale, pur avendo ricevuto 12 milioni di euro dal ministero delle Infrastrutture, fino ai primi mesi di quest’anno – evidenzia – non ha visto l’inizio dei lavori. Dopo le mie denunce da circa 15 giorni il provveditore regionale alle Opere pubbliche ha iniziato i carotaggi”.

Nel report, tra le altre cose, si evidenzia come il numero totale di ristretti presenti nel 2019 registra attualmente un +17% rispetto alla capienza regolamentare. Seppur sono stati effettuati alcuni lavori di ristrutturazione le strutture detentive appaiono ancora inadeguate ad una vita dignitosa. Si registra che circa il 22% delle strutture non presenta docce in camera e il 37% degli istituti non prevede servizi igienici essenziali nelle stanze. Rispetto agli eventi rilevanti del 2019, si registrano un progressivo aumento delle infrazioni disciplinari, si stimano 2.769 episodi, ma – si legge nel report – è plausibile immaginare che esse siano decisamente piùnumerosi. Per Ciambriello “alla certezza della pena bisogna coniugare la qualita’ della pena, cosa che in molti istituti sta iniziando ad avvenire. Ma basti pensare a cosa succede in questi giorni con il caldo: tanti istituti hanno le sezioni per i detenuti chiuse 20 ore al giorno. In questo senso e’ famosa – denuncia – la cella 55 del carcere di Poggioreale dove ci sono 14 detenuti in una stanza con una finestra. Alle persone che sbagliano – conclude il garante – deve essere tolto il diritto alla liberta’, non quello alla dignita'”.

scritto da 







Related posts