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Coronavirus, Sinistra Italiana attacca De Luca e la Regione: “Qui i cittadini valgono meno dei calciatori del Napoli” Calcio Nazionale Politica Sport 

Coronavirus, Sinistra Italiana attacca De Luca e la Regione: “Qui i cittadini valgono meno dei calciatori del Napoli”

Gli esponenti di Sinistra Italiana, attraverso una nota e come riporta il sito Vivicentro.it, hanno duramente attaccato il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca reo di aver stabilito una corsia preferenziale con la SSC Napoli per favorire la ripresa degli allenamenti: “L’ordinanza beffa della Regione Campania è la n° 43. “Costruita ad hoc” per rendere possibili i tamponi per il Napoli Calcio e accontentare De Laurentis che così può salvaguardare il suo patrimonio.Infatti, in questa ordinanza, si autorizzano gli allenamenti dei calciatori ma, allo stesso tempo, si rendono obbligatori i tamponi, seppur a spese della società calcio Napoli, perché si chiede che la ripresa degli allenamenti avvenga in sicurezza.” “Sicurezza, si… ma per chi??? Solo per i calciatori milionari e per De Laurentis che detiene il patrimonio e non vuole problemi!?!” accusa Sinistra Italiana. “Si sta perpetrando un’altra scandalosa, grave e pericolosa situazione discriminatoria ai danni dei comuni cittadini e dei lavoratori campani! Allora perché nell’ordinanza n° 39 per la riapertura delle attività produttive, dei cantieri, delle attività commerciali non si sono resi obbligatori i tamponi per i lavoratori e le lavoratrici, semplici cittadini, che devono riprendere a lavorare per davvero a catene di montaggio o su pericolose impalcature, e non ad allenarsi all’aria aperta?
La sicurezza per questi lavoratori non va garantita? Possono contagiarsi e morire?
Per gli esperti della Regione Campania è più rischioso e pericoloso allenarsi individualmente in grandi spazi (e quindi con la possibilità di grande distanziamento) rispetto a lavorare al chiuso, con difficoltà di distanziamento, lungo una catena di montaggio.
Questa è una situazione discriminatoria di una gravità inaudita.
Va resa pubblica a tutta la popolazione!
Si pensa al bene ed alla sicurezza di venti calciatori e non a quella di migliaia di onesti e modesti lavoratori che invece di saper giocare a pallone sanno solo lavorare e fare sacrifici, mandando avanti la nazione per una miseria al mese, non per i milioni elargiti per quattro calci ad un pallone!
Se un lavoratore volesse fare un tampone o un infermiere volesse appurare di non essere positivo dopo una giornata in un reparto covid, dove e come dovrebbe fare? Dovrebbe imparare a giocare a calcio? Per la Regione Campania la salute e la sicurezza dei suoi cittadini valgono meno di quelle di una società sportiva?

mm

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