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Coronavirus: gli effetti sull’inquinamento Italia e Mondo 

Coronavirus: gli effetti sull’inquinamento

Da quando sono in vigore le misure di contenimento per l’emergenza Covid 19 nei paesi europei, sono diminuite le emissioni di polveri sottili: lo mostrano le immagini del satellite Sentinel 5P del programma Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (ESA). Messi a confronto i dati di marzo 2019 con quelli di marzo 2020, la situazione sulle principali città d’Italia rileva una significativa diminuzione delle concentrazioni di biossido di azoto, il principale inquinante, che è generato da attività umane come il traffico, la produzione di energia e le industrie. La stessa situazione è stata rilevata anche in Francia e in Spagna. Ad analizzare le immagini sono stati gli esperti del Reale Istituto Meteorologico d’Olanda (KNMI), che hanno utilizzato i dati per monitorare sia il meteo sia l’inquinamento in Europa; “Le concentrazioni di biossido di azoto variano di giorno in giorno a causa dei cambiamenti metereologici, per cui non è possibile trarre conclusioni basandosi su un solo giorno. Combinando i dati per uno specifico periodo, in questo caso 10 giorni, la variabile metereologica si stabilizza e si comincia a vedere l’impatto del cambiamento dovuto alle attività dell’uomo”, spiega Henk Eskes del KNMI.

In Lombardia, Emilia Romagna e Friuli, i dati registrati a partire dalle prime restrizioni indicano riduzioni del 40 e 50% del biossido di azoto. Inoltre l’isolamento e la quarantena necessari per contrastare la pandemia stanno mostrando i loro effetti anche sulla natura, e in particolar modo sulla fauna; dai delfini che si spingono fino ai porti, lepri e cigni in città, a causa dell’isolamento imposto dal governo molti animali si sono spinti fino a luoghi per loro insoliti. Ad esempio, a Milano, nel Naviglio Grande sono stati avvistati un cigno e una nutria che nuotavano insieme.

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