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Confindustria Salerno punta l’indice verso il Governo Conte: “Nessuna strategia di sviluppo industriale ed economico” Cronaca Economia Primo piano 

Confindustria Salerno punta l’indice verso il Governo Conte: “Nessuna strategia di sviluppo industriale ed economico”

Indice puntato contro il governo Conte per le politiche economiche a livello nazionale ma anche per le scelte strategiche che riguardano il territorio salernitano. In sintesi gli imprenditori dell’industria associati di Salerno, ieri in assemblea al teatro Verdi, si conformano alla linea di Confindustria nazionale che da tempo esprime preoccupazioni per i provvedimenti assunti (e soprattutto quelli mancati…) dall’esecutivo Conte – Salvini – Di Maio e le prospettive che si delineano all’orizzonte. Neanche la recentissima apertura di Bruxelles, a parlarsi di nuovo per trovare la quadra che eviti uno scontro che potrebbe portare a conseguenze critiche per l’economia italiana, induce gli industriali italiani a modificare la propria linea.

Il presidente salernitano Andrea Prete è apparso perfettamente in linea con il vertice nazionale. D’altronde la presenza al teatro Verdi di Vincenzo Boccia, più che nell’ovvia spiegazione della residenza salernitana del presidente di Confindustria, è stato il sigillo al malcontento ormai non più celato. Nel suo intervento Prete ha messo in evidenza più volte l’assenza di una strategia di uscita dall’empasse dell’economia italiana, con il governo alle prese solo con il reddito di cittadinanza e nessun provvedimento reale di sostegno alle imprese, unico comparto capace di creare lavoro e reddito.

Boccia, invece, ha messo il dito nella piaga per gli interventi strutturali mancati. L’esempio del tira e molla per il decollo dell’aeroporto di Salerno è la punta dell’iceberg sulle infrastrutture che non vengono realizzate, penalizzando così il territorio e le possibilità di creare economia. Per la verità Boccia ha rimarcato l’equidistanza di Confindustria dai partiti politici ma non dalla politica perchè è anche vero che al momento chi governa ha il pallino in mano e, quindi, responsabilità oggettive almeno sul fronte progettuale a nove mesi dall’insediamento al governo del paese.

Molto più duro è stato il governatore della Campania Vincenzo De Luca nel suo intervento al teatro Verdi: “Dobbiamo preparaci a vivere un tempo difficile, sta cambiando la democrazia nel nostro paese e non stiamo scherzando più. Credo che buona parte del reddito di cittadinanza sarà intercettata elegantemente dalla camorra. Qualche esponente del mondo dell’artigianato, mi diceva che con il reddito di cittadinanza sarà difficile tenere in piedi i programmi di apprendistato perché se viene un apprendista prende 500 euro, se gli dai 800 euro, credo non avrà dubbi sulla scelta da fare. Con qualche complicazione in più nell’area campana”.

Sugli interventi si registra la presa di posizione di Enzo Fasano, parlamentare di Forza Italia e coordinatore provinciale del partito di Berlusconi: “Senza sviluppo non c’è lavoro vero. E non c’è lavoro vero se non c’è una ripresa economica che passa per investimenti e sostegno alle imprese”. Fasano pone l’attenzione anche sull’attenzione di Roma nei confronti del sud: “E’ ignorato dalla prossima manovra economica ed i rischi di collasso saranno ancora più forti se non ci sarà un’inversione delle politiche del Governo Conte”.

 

 

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