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Confesercenti e Anva a De Luca: “L’ultima ordinanza mette a rischio 80mila posti di lavoro” Attualità 

Confesercenti e Anva a De Luca: “L’ultima ordinanza mette a rischio 80mila posti di lavoro”

Il presidente regionale della Confesercenti, Vincenzo Schiavo, e il coordinatore regionale Anva, Ciro Pietrofesa, contrari all’ultima ordinanza regionale affermando che si mettono a rischio 80mila posti di lavoro.

Entrambi scrivono: “Illustrissimo Presidente, nella sua Ordinanza Regionale n. 75 del 29 settembre al punto 1.4 si affema che ‘resta sospesa l’attività di sagre e fiere e, in generale, ogni attività o evento in cui svolgimento o fruizione non si svolga in forma statica e con postazioni fisse’. Ancora una volta il commercio su aree pubbliche rimane penalizzato, vorremmo partire analizzando quanto scritto in questo punto, parlando delle fiere e sagre. Come è noto a tutti, l’unica Regione in cui i Comuni non hanno autorizzato nessun tipo di manifestazione, sagre o fiere è la Campana; in tutte le altre regioni si sono tenute regolarmente le manifestazioni, fatte in tutta sicurezza ed applicando tutte le misure di contenimento Covid-19. Non siamo a conoscenza di casi di contagio in queste manifestazioni così come non ne riscontriamo nei mercati. Eppure con questo provvedimento, ad essere penalizzati sono gli operatori ambulanti fieristi campani. Nen 9 mila attività, imprese a conduzione familiare che da gennaio 2020 non hanno più lavorato ed oggi rivedono inibite le loro aspettative, pur non avendo causato contagi da Coronavirus”. E aggiungono: “I contagi fin qui avuti in Campania, a nostro avviso, sono riconducibili a rientri da fuori regione e di persone che per loro fortuna hanno potuto fare una vacanza, da discoteche affollate, con una presenza oltre il dovuto di ospiti, da extracomunitari ospitati in varie zone della nostra regione. Fino ad ora non abbiamo sentito o rilevato nessun contagio nei mercati e in quelle poche fiere o manifestazioni autorizzate che hanno rispettato in pieno le misure anti Covid-19, più volte controllate dalle forze dell’ordine che hanno trovato le nostre manifestazioni rispettose di tutti i protocolli per garantire il massimo della sicurezza.
La seconda parte della Ordinanza Regionale da analizzare riguarda, inoltre, il fatto che non possono essere effettuate manifestazioni in forma statica o con postazioni fisse e ‘involontariamente’ vengono indicati i mercati poiché non vi sono postazioni fisse e non effettuano il lavoro in modo statico. La verifica di ciò sono state le varie chiamate da parte di assessori e sindaci i quali dalle parole sono passati ai fatti, come l’Amministrazione di Cervinara che ha immediatamente sospeso il mercato fino al 7 ottobre”.

Quindi l’appello: “Presidente, il nostro settore è in ginocchio, molte imprese stanno chiudendo o chiuderanno, non possiamo essere noi gli untori di un virus maledetto. Non si può addebitare alle nostre attività la mancanza di controlli sui cittadini che non rispettano le regole. In questo momento sono a rischio ben 30mila imprese ambulanti in Campania. Gli operatori non hanno altre entrate per sostenere economicamente le loro attività. Le nostre aziende di ambulanti producono ricchezza e lavoro non solo per le 30mila imprese (titolari, collaboratori e dipendenti), ma anche per un indotto economico di circa 70mila imprese e mettere a rischio l’ azienda-ambulanti costerà alla Campania ben 80mila posti di lavoro. Chiediamo che i prossimi provvedimenti tengano conto di ciò, diano il ‘via libera’ alle fiere e sagre, alle piccole manifestazioni con tutte le misure di prevenzione Covid-19. In alternativa che si autorizzino i Comuni al rilascio di permessi statici nelle città di origine degli operatori in luoghi più idonei per continuare l’attività ambulante al fine di salvaguardare le imprese e l’economia delle loro famiglie”.

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