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Codici: cancellazioni per Covid e voucher scaduti, assistenza ai consumatori per i rimborsi di pacchetti turistici e voli Attualità Economia 

Codici: cancellazioni per Covid e voucher scaduti, assistenza ai consumatori per i rimborsi di pacchetti turistici e voli

 C’era una volta il Cura Italia. Sono trascorsi due anni e mezzo dall’emissione dei voucher sulla base del decreto, in vigore all’epoca per quanto riguarda la cancellazione di pacchetti turistici e voli a causa del Covid. Oggi, purtroppo, i nodi stanno arrivando al pettine e l’associazione Codici invita i consumatori a fare attenzione “Tra gli effetti della pandemia c’era l’estrema difficoltà degli spostamenti – ricorda Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, i viaggi subivano continue modifiche, tra voli cancellati, hotel chiusi, impossibilità a partire per la positività al Covid. Per tutelare i consumatori ed anche gli operatori, sono stati emessi questi voucher, la cui durata è stata prorogata nel corso del tempo. Si è arrivati fino a 30 mesi ed ora siamo alla scadenza di quel termine”. “Il periodo di riferimento per la prenotazione dei pacchetti turistici e dei voli è dall’11 marzo al 30 settembre 2020 – spiega Stefano Gallotta, Responsabile del settore Trasporti e Turismo di Codici –, mentre per quanto riguarda l’annullamento parliamo del 31 luglio 2020. Il rimborso per questi voucher è automatico e deve essere effettuato entro 14 giorni dalla scadenza dei 30 mesi. Considerando, ad esempio, il comportamento poco corretto di alcuni operatori del settore aereo durante la pandemia, come testimoniano i richiami delle Autorità ed anche le sanzioni inflitte, il nostro consiglio ai consumatori è di richiederli. Naturalmente come associazione siamo pronti a fornire assistenza a chi dovesse incontrare difficoltà nell’ottenere questi rimborsi, anche in considerazione di un eventuale fallimento o crisi economica della compagnia. Ancora oggi, del resto, siamo impegnati a fornire assistenza a consumatori che hanno visto cancellare il proprio volo a causa del Covid, in alcuni casi utilizzato come pretesto, ma non hanno ancora rivisto i soldi del biglietto”.

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